1. La coinquilina cap.1


    Data: 18/02/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... occasioni. Dovevano vedersi per parlarne e Gustavo annuendo senza troppa voglia gli disse che sicuramente avrebbero trovato una mezza giornata per parlarne. Mentre Ivan azzardava già qualche idea per il regalo, Gustavo sentì al telefono un’altra chiamata in entrata, guardò lo schermo e vide un numero che non aveva in memoria. “Ivan devo riagganciare, mi chiamano dall’ufficio”, si inventò per chiudere in fretta. “Pronto chi parla”? All’altro lato sentì un po’ di frastuono, clacson e rumori di motorini sfrecciare. “Chiamo per l’annuncio dell’appartamento”, disse una voce femminile dopo pochi secondi. Cavolo, una donna…..pensò subito Gustavo. Ma si ricordò del viaggio fantasticato all’ora di pranzo e cercò di rispondere nella maniera più educata possibile. “Dimmi tutto, vuoi venire a vederlo? Sei interessata?” “Sì”, rispose la donna. “Quando potrei venire?” “Io sarei in zona se lei fosse in casa…”. Togliamoci il dente pensò subito Gustavo, prima inizio con i colloqui, prima lo trovo. “Sì guardi sono appena rientrato, se vuol passare adesso..” “Arrivo fra 10 minuti.” Gustavo si affrettò a sgombrare il pavimento del bagno dai vestiti sporchi lanciati frettolosamente la mattina per non fare tardi a lavoro. Aprì le finestre per areare l’ambiente ma subito dopo accese il riscaldamento. Non badò a nient’altro: chiunque venga a vivere con me deve capire che questa casa non è un museo, quindi niente ordine e pulizia maniacali. Il campanello suonò alle 19 esatte di quel martedì:” sali ...
    ... al secondo piano”, disse Gustavo al citofono. Aprì la porta per accogliere quella donna. Dalla voce era abbastanza incuriosito, ma non si era fatto un’idea precisa. Sara salì quelle scale guardandosi intorno, l’atrio era ampio, avrebbe potuto collocarci la bicicletta pensò, non essendoci molte famiglie in quello stabile, non avrebbero avuto un regolamento di condominio così ferreo. Gustavo vide Sara per la prima volta dirigersi verso di lui, avvolta in un cappotto grigio. Lo guardò per 10 millesimi di secondo negli occhi e subito allungò il suo braccio destro per presentarsi. “Accomodati”, disse Gustavo. Sentì subito la presenza di quella donna come invadere casa sua e non riusciva a spiegarsi perché quella sensazione non lo infastidisse. Di primo impatto era sicuramente una donna abbastanza giovane e di bella presenza ma più di ogni altra cosa gli piacque il suo atteggiamento molto informale e amichevole nell’interagire con lui. “Mi chiamo Sara, possiamo darci del tu vero?” “Certo, piacere, Gustavo.” Si tolse il cappotto che Gustavo appese subito nel corridoio. Quella donna estranea ma stranamente familiare davanti a lui aveva addosso un golfino a strisce viola e fucsia, una minigonna elasticizzata nera sopra a delle calze che potevano essere collant o autoreggenti. Ai piedi delle scarpe con i lacci che avranno avuto un tacco di circa 6/7 centimetri. Si sistemava i capelli color rosso molto acceso passandoci le mani in mezzo. Notò subito che era una donna dalla forme generose ...
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