1. La coinquilina cap.1


    Data: 18/02/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... vorrei dover pagare un altro mese per poi trasferirmi dopo 15 giorni...quindi avrei bisogno di sapere se per te va bene. Sono abbastanza ordinata e mi piace anche fare le pulizie, mi rilassa….per il resto..beh dovrai scoprirlo poco a poco, non puoi sapere subito se sono o meno un’inquilina adatta. Ma questo non puoi saperlo di nessuno”. Gustavo stavolta riuscì a guardarla negli occhi, sembrava quasi tenera. In pochi secondi pensò a quanto aveva bisogno di concludere quella faccenda e di incamerare subito un po’ di denaro. Per un momento la sua mente si ricordò di Ivan, che lo aveva chiamato poco tempo prima: lui non ci avrebbe pensato due volte...”una così la pago io per stare in casa mia” avrebbe sicuramente detto. Riuscì a rilassarsi e accettò la proposta. “Per me va bene Sara, il prezzo è di 300€ per camera e uso completo della casa. Internet è incluso ma le bollette vanno a parte, le dividiamo. Comunque non essendo spesso a casa dovrebbero essere basse. Il condominio corre a mie spese” “Va benissimo! Lunedì trasloco, ho poche cose, con 3 valigie dovrei cavarmela” “Bene Sara, allora stiamo in contatto” “Ok, chiamami pure Saretta, mi chiamano tutti così” “Ah, tu puoi chiamarmi Gus” “Ciao Gus, ci sentiamo presto” “Ciao” Sara varcò quella porta visibilmente entusiasta, si voltò e gli strizzò un occhio. Gustavo chiuse e andò in cucina. Si versò un calice di Brunello e si adagiò sul divano. Nella sua testa frullavano mille pensieri, non aveva la ...
    ... minima idea se quella fosse stata la scelta giusta ma al secondo sorso riuscì a non pensarci. Pensava solo a lei, a quel corpo così sfacciato ed eccessivamente esposto. Non aveva biancheria intima, non la indossava mai? Come faceva a lavoro a non attrarre gli occhi indiscreti degli altri su di lei? ….Ripensò al suo sesso intravisto fra quelle natiche e sentì il bisogno impellente di masturbarsi. Iniziò ad accarezzarsi piano immaginando di averla ancora davanti. Rivide quello stacco delle sue cosce fra la gonna e le autoreggenti e da quello che aveva visto attraverso la sua canottiera pensò che doveva avere dei capezzoli grandi e rosa. Avrebbe voluto toccarli e succhiarli mentre le stimolava il clitoride. Il suo orgasmo copioso gli fece sporcare un po’ la maglietta. Si sentì in colpa per quei pensieri impuri, ma dette la colpa alla giornata stressante e a quella conoscenza un po’ troppo rocambolesca. Non sarebbe più successo, si ripromise convinto. Rilassato, riprese il suo calice di vino. Non poteva immaginare che quello sarebbe stato solo il pallido inizio di una presenza che avrebbe sconvolto il suo mondo chiuso e ancora inesperto. Si addormentò sul divano e si risvegliò solo alle 22. 30 di quel lunedì. Guardò distrattamente il telefono. C’era un messaggio di Sara “Non vedo l’ora di trasferirmi, grazie!! Saretta” Gustavo rispose con una faccina sorridente. Si alzò dal divano: “che fame che ho”. Pensò mentre si dirigeva in cucina. CONTINUA…. 
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