1. Super eroi, sesso e risate...


    Data: 24/02/2020, Categorie: Etero Autore: 4occhi, Fonte: Annunci69

    Scuola di deriva a Torre Guaceto, agosto : lo vide per la prima volta entrare nella struttura di tufo poco illuminata, fuori un sole cocente, la sua forma si stagliava su quel rettangolo luminoso. Sgranò gli occhi, 'ma da dove esce questo?' Lui entrò, si guardò intorno e poi andò, le sembrò un dio sceso sulla terra ma per accertarsene lo seguì nella stanza accanto dove lui stava ponendo i suoi bagagli. Non poteva crederci! Era da urlo: biondo cenere, occhi carta da zucchero, alto, muscoloso, ma non troppo...il diaframma le si bloccò, respiro zero...lui si girò e la vide , ‘ok, adesso esisto ' pensò .
    
    "Ciao sono Giovanni", "Piacere Roberta" , gli arrivava alla spalla, sfoderò il suo sorriso più simpatico perché seducente sarebbe stato impossibile, lui era un figo pazzesco e lei un grande botolo muscoloso… le bastava mangiarlo con gli occhi...da quel giorno alla scuola di vela tutte le donnine se lo corteggiavano, Giovanni di qui, Giovanni di là...lei lo osservava da lontano e spesso a tavola , a beneficio della sua dieta perenne , riusciva non so come ad averlo accanto. Si chiacchierava, era divertente. Chi se ne frega, era di una bellezza folgorante, gli bastava ammirarlo per essere felice, ma lei era felice, stava bene con se stessa. Lei disegnava fumetti e aveva creato una coppia di super eroi scalcinati sulle loro conformazioni fisiche : super Otre e super Tubetto ( come quello del dentifricio)...passavano le sere ridendo, immaginando avventure per questi improbabili ...
    ... eroi. Certo, a volte, era un supplizio, quando usciva dal mare tutto bagnato e lucido d’acqua salata, i calzoncini attillati a segnare le sue forme intime… ’Mio dio, potessi legarlo e fargli di tutto’ . Il suo desiderio cresceva a dismisura, quando mangiava e vedeva la sua bocca mordere una pesca e il succo colare sulla labbra, quando leccava il gelato, sotto la doccia per togliersi la salsedine, quando rivoli d’acqua scivolavano sui suoi muscoli, dalla testa a i piedi!! La sua risata, l’azzurro dei suoi occhi, la sua bocca…argh !! Quel corso stava diventando una vera tortura, una sera dopo una festa danzante, lei aveva voglia di togliersi lo sfizio…se ne andò sulla spiaggia e si sdraiò dietro ad una barca. Si rilassò, una mano ad accarezzarsi il seno, spostò il lembo per arrivare al capezzolo e col pollice lo massaggiò…si, stava bene, la birra aveva fatto il suo effetto e lei era davvero rilassata ed eccitata... aprì le gambe e si alzò la gonna fino alla vita, le cosce lisce e morbide, il bordo della mutandina. Gli piaceva farsi attendere e tormentarsi, così sfiorava il tessuto sul centro della sua femminilità per poi spostarsi di nuovo sulle gambe, così finché la stoffa non si bagnava tutta, allora si dava il via e infilava le dita sotto, scostando l’indumento da una parte, liberando così la sua fica che ora veniva solleticata da una lieve brezza marina.
    
    Non dimenticandosi del suo capezzolo, diventato un bottoncino duro e super sensibile, si allargò le labbra e andò a ...
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