1. In palestra con uno sconosciuto (parte 4)


    Data: 24/02/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90

    Mi sono ripresa qualche minuto più tardi. L’orgasmo regalatomi era stato talmente forte da farmi scordare persino il mio nome. Mentre riprendo coscienza di me stessa e torno a ragionare con la testa, sento qualcosa colarmi lungo le cosce. Con una mano mi tocco per capire cosa sia. Lo sperma di Rajid esce copioso dalla mia vagina. Rimango inorridita al pensiero che uno sconosciuto si sia appena svuotato dentro di me, ma non posso più farci nulla e penso che, per lo meno, prendo la pillola.
    
    Rajid ride e mi invita ad andare in bagno per lavarmi, mentre lui si infila le sue sporche mutande. Io intontita e schifata per come mi sono comportata in precedenza, mi alzo riluttante e, come se potesse servire a qualcosa, mi dirigo in bagno coprendo le mie parti intime con le mani.
    
    Mi rinfresco il viso, mi sciacquo la faccia e mi faccio un bidè. Il bagno è davvero sporco. Le condizioni di degrado in cui vive questo stupratore indiano mi fanno salire di nuovo la nausea.
    
    “Non avrei dovuto lasciare che finisse dentro di me, non avrei dovuto lasciare che mi toccasse. Però, d’altro canto, non posso nemmeno negare che siano stati gli orgasmi più intensi che abbia mai avuto… Nessuno mi aveva mai eccitato tanto…” scaccio quei pensieri perché mi sento una puttana ed esco dal bagno dopo essermi rimessa almeno le mutande e il reggiseno.
    
    Rajid è in cucina che beve. Mi rivesto e lo raggiungo.
    
    - Vuoi dell’acqua? – mi porge la bottiglia da cui stava bevendo.
    
    - No… - non so come ...
    ... comportarmi. Non so cosa dirgli.
    
    Ha capito che mi è piaciuto, cosa posso dire a mia discolpa?
    
    - Allora vattene. Mia moglie e mia figlia dovrebbero essere qui a momenti. –
    
    Queste parole mi lasciano stupefatta. Rajid ha una moglie? Com’è possibile che un essere così becero e rude abbia una moglie? Com’è possibile che abbia anche una figlia?
    
    Mentre penso a questo capisco che mi sto preoccupando delle cose sbagliate. Devo andarmene.
    
    Mi giro ed esco dalla cucina. La porta di casa però è ancora chiusa e Rajid viene ad aprirmi con le chiavi.
    
    - Se ti avessi lasciata andare via prima, non avresti goduto così tanto. –
    
    - Io non ho… - cerco di rimediare alla mia situazione vergognosa.
    
    - Ossi… Tu sei venuta per ben tre volte. E l’ultima mi hai supplicato di continuare. Smettila di mentire a me e a te stessa. Ora vattene. – Rajid mi spinge fuori e chiude la porta alle mie spalle.
    
    Completamente stordita da quella verità sbattutami in faccia con tanta crudeltà, ritorno alla macchina.
    
    Mentre salgo in macchina vedo avvicinarsi al portone della casa una donna sulla quarantina e una bimba di una decina d’anni. “Devono essere sua moglie e sua figlia.”
    
    La compagna di Rajid in gioventù doveva essere stata una bellissima donna, perché sembra ancora in forma con le curve nei punti giusti, ed un viso, dai tratti orientali, molto sensuale.
    
    Dovetti telefonare a Luca per scusarmi per il comportamento che avevo avuto al telefono (mentre Rajid mi scopava) e giustificarmi con i ...
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