In palestra con uno sconosciuto (parte 4)
Data: 24/02/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Milla90
... per una settimana intera e non provò mai più a toccarmi. Tutto subito mi sentii sollevata, poi compresi che in realtà mi sentivo delusa. Ogni volta che lo vedevo, mi veniva la tachicardia, mi agitavo, mi eccitavo e aspettavo che lui mi prendesse o che per lo meno mi rivolgesse parola, invece tutto questo non accadeva e io tornavo a casa vuota e apatica. Passavo le giornate a ripensare alla grandiosità degli orgasmi che avevo raggiunto con l’uomo indiano e anche mentre facevo l’amore con Luca ripensavo a quei momenti e a quanto fosse lungo, grosso e perfetto l’uccello di Rajid.
Dovevo agire e dovevo farlo in fretta, altrimenti sarei impazzita.
Siamo entrambi in palestra. Lui fatica su macchinari sudando copiosamente com’è sua prerogativa. Io sono alla cyclette da qualche minuto, con degli shorts neri aderenti, e un top viola evidenziatore. Noto che come al solito mi fissa e fissa altre ragazze, così mi metto a guardarlo anche io insistentemente cercando di provocare una sua reazione. Dopo qualche minuto Rajid si accorge del mio sguardo e comincia a toccarsi il pacco. “Dio, è proprio un maiale schifoso!”.
Qualche secondo dopo va verso le toilette. Io lo seguo qualche istante più tardi. “Non so cosa mi passi per la testa, ma devo parlargli.”
Busso all’unica porta chiusa: - E’ aperto principessa! Non si può più nemmeno pisciare in pace? –
Prendendolo come un invito ad entrare, apro la porta e dopo essermi infilata dentro la chiudo alle mie spalle.
Rajid è ...
... girato verso il cesso che piscia.
- Ho un nome anche io, lo dovresti sapere! – comincio.
- Se mi hai seguito significa che mi rivuoi dentro di te, non è vero troietta?– si mette a ridere continuando a reggersi l’uccello con entrambe le mani.
- … Non sono una troietta… - dico io debolmente, ben sapendo che le mie azioni smentiscono le mie parole. Sono chiusa in un bagno a guardare pisciare il mio stupratore, e ci sono venuta di mio proposito. Si potrebbe essere più malate di mente?
- Senti, dammi il tuo numero, mi farò vivo io! – mi ordina lui.
Io acconsento, non so nemmeno per quale motivo. Lui tira fuori il cellulare da una tasca e mi dice: - sto finendo di pisciare, me lo potresti tenere tu mentre io memorizzo il tuo numero sul telefono? Grazie! –
Senza aspettare una risposta mi prende la mano destra e mi obbliga ad afferrare il suo grasso uccello molle che continua ancora a gettare piscio nel water.
- Perfetto, ora dimmi pure il tuo numero. –
Mentre glielo detto, penso a quanto faccia schifo la situazione, quanto in basso sia caduta io e a quanto però sia grosso il suo cazzo. Anche da moscio batte Luca e tutti i miei ex. Mentre mi eccito a quel pensiero glielo impugno meglio con tutta la mano. Rajid ritira il telefono in una delle tasche del pantaloncino e finisce di pisciare. Io sono alla sua sinistra che glielo reggo con la mano destra, lui mi passa una mano sopra le spalle abbracciandomi, mentre io non smetto di guardarglielo.
Il getto di urina si ...