In palestra con uno sconosciuto (parte 4)
Data: 24/02/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Milla90
... affievolisce e poi si spegne.
- Bene, ora scrollalo anche un po’. –
Ormai mi dà gli ordini e io eseguo, ma non posso fermarmi. Con la mano comincio ad andare su e giù, forse non vedevo l’ora di poterlo riavere tra le mani, mi bastava solo una scusa per poterlo ritoccare. Arrossisco vergognandomi dei miei stessi pensieri.
Sento il suo cazzo che comincia ad inturgidirsi, comincia a sollevarsi e a diventare bollente. Sento le sue vene gonfiarsi nel palmo della mia mano.
- Ah! Lo sapevo che sarebbe successo. Ora ti tocca finirmi. –
Io lo guardo sconcertata - ma siamo in un bagno! –
- Avanti, lo so che non aspettavi altro! –
- Ma tu ci metti almeno mezz’ora prima di venire… - provo a protestare.
- Allora mettiti al lavoro anche con quella bella boccuccia – comincia a ridere mentre con la forza mi fa inginocchiare.
Il suo cazzo è mezzo dritto ora, non del tutto in erezione. Il suo prepuzio brilla ancora di alcune goccioline di urina. Sento il suo odore: uomo, sudore e pipì. Sto per vomitare, ma quello è l’oggetto del desiderio a cui ho pensato incessantemente da una settimana a questa parte e ora farei qualsiasi cosa pur riaverlo. Così, stando sulle ginocchia, lo prendo in bocca.
La sua cappella è così grossa che mi riempie quasi completamente la cavità orale, e questo non fa che farmi eccitare ancora di più. Mentre lo succhio forte in punta, riesco ad afferrare la sua asta con entrambe le mani. “Questo è un uomo...”, comincio a ...
... pensare.
Poi mi stacco e comincio a leccargli i lati dell’asta. Lo lecco per bene, usando molta saliva. Con le mani mi aiuto per raggiungere posti non ancora bagnati dalla mia bava e lecco ogni centimetro di quel ben di Dio. Mi era mancato e ora sono qui, nel bagno di una palestra, a succhiare questo splendido oggetto del desiderio come se per me non ci fosse altro scopo nella vita che dargli piacere.
Finalmente Rajid mi dà la sua approvazione ponendomi le mani dietro la nuca. Forma una treccia con i miei capelli e mi spinge la testa contro il suo pube. Io cerco di farlo entrare tutto, ma è impossibile. Comincio a tossire, mi pare di soffocare, ma ne voglio ancora, così cerco a tutti i costi di prenderlo in bocca tutto.
Quando mi stacco succhiandolo il rumore è come quello di uno stappo di bottiglia. Il suo cazzo si erge imponente davanti ai miei occhi, con le bolle di saliva che corrono giù lungo la sua asta e le sue vene paiono pompe di benzina.
- Continua… - mi incita lui, tirandomi i capelli.
Io riprendo fiato ancora qualche secondo poi mi rituffo a leccarglielo, mentre lo masturbo con entrambe le mani, mentre faccio ruotare anche i palmi delle mani per dargli maggior piacere. Poco dopo prendo a succhiargli anche le palle. Dure come noci, ma grosse quasi quanto il mio pugno. Credo gli piaccia molto perché comincia a gemere come un maiale e quando sta per venire, mi tira dalla coda facendomi staccare e mi chiede: - E che fine ha fatto il tuo ragazzo? -
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