Come quando eravamo giovani
Data: 15/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Alba6990, Fonte: EroticiRacconti
... profumo del mare, lei che guardava la costa fuori dal finestrino. Avevo avuto la fortuna di trovare una casa in affitto, in riva al mare e a poco prezzo. Cosa non da poco, visto che eravamo in Liguria! Era tardo pomeriggio quando arrivammo e quindi andare in spiaggia non era un’idea così saggia. Optammo per lo sistemare i bagagli dentro casa e andare a mangiarci qualcosa per cena. Volevo che fosse tutto perfetto: ho fatto accendere una candela al cameriere, ordinato una buona bottiglia di vino, ci mancava solo un tizio pagato per suonare una melodia strappa lacrime con il violino. E quando a letto credevo di essere riuscito a smuovere qualcosa dentro di lei...niente! Amo e amavo mia moglie, ma questa mancanza era frustrante! Avevo provato ad avvicinarmi con il bacino dietro di lei, ricoprendola il collo di teneri baci, abbassando la spallina della sua camicia da notte. Ma niente da fare, lei si era girata e aveva detto: “Amore...non stasera, va bene?” “Sabina...ogni volta mi dici ‘Non stasera’. Siamo in vacanza, lontani dalle preoccupazioni del lavoro e della vita quotidiana. Non facciamo mai sesso e mi dici ‘Non stasera’?” Sabina mi aveva guardata come se stessi dicendo una balla: “Tesoro, noi facciamo sesso!” “Ah sì? Quand’è stata l’ultima volta?” Aveva aperto la bocca per replicare, ma quello che ne uscì fu un suono incerto: ci stava riflettendo su, non sapeva cosa dire. Così risposi io per lei: “C’era la neve per terra...” Il giorno dopo, mi ero ormai rassegnato e ...
... avevamo fatto finta che la discussione della sera prima non fosse mai avvenuta? Perché faticare tanto? Gli anni, probabilmente, non avevano colpito il suo aspetto esterno, ma di sicuro avevano colpito il suo apparato riproduttivo. Sapevo che le donne, con l’avanzare dell’età, di solito, hanno meno voglia rispetto agli uomini. Mentre sistemavamo le cose per la spiaggia e ci avviavamo verso il mare, Sabina non disse una parola. Sembrava assente, come se stesse riflettendo su qualcosa. Io non ci speravo più di tanto, anzi pensavo che se fossi stato fortunato, avremmo fatto sesso il mese successivo. Ci fermammo a metà tra il marciapiede e il bagnasciuga, stendendo i teli da mare e appoggiando la borsa. Sabina si era messa un bikini rosso fuoco. E già il mio cervello era partito per la tangente nel vederla. E si vedeva. Quel mio rigonfiamento nei pantaloni era allucinante! Il suo corpo sodo e non scalfito dall’età. Non avevo chissà quante occasioni di ammirarlo e poterlo osservare in tutto il suo splendore, coperto solo da due piccoli pezzi di tessuto rossi, era decisamente qualcosa che mi mandava fuori di testa. Estrasse dalla borsa l’olio abbronzante e se ne mise un po’ sulla mano. Iniziò a spalmarsela sul décolleté. La sua mano era lenta nei movimenti. L’olio luccicava sulla sua pelle, emanando un profumo d’estate. Mentre continuava quel trattamento, a dire il vero un po’ strano per essere lei, il mio “secondo cervello” dava segnali d’allarme dalle parti basse. Immaginavo che la sua ...