Come quando eravamo giovani
Data: 15/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Alba6990, Fonte: EroticiRacconti
... ANCORA TETTE!” E probabilmente si trattava della stessa cosa che diceva tra sé e sé il bagnino. Sabina mi lanciò un’occhiata che mi indurì ancora di più. Il suo sguardo si posò sulla mia erezione per qualche secondo. Alzò un sopracciglio quasi con fare indagatore. Cosa stava pensando? E soprattutto, cosa stavo pensando io di tutto? Il mio cervello era annacquato! Poi si girò: “Buona giornata.” disse lei al bagnino, come a voler dire che lo spettacolo era finito. Lui non disse nulla e camminò via. Non sapevo se il caldo che provavo era per il sole o per la situazione in sé. Per un attimo, un fugace attimo, avevo pensato a mia moglie che faceva sesso con quel tizio. Rabbia ed eccitazione si prendevano a cazzotti! “Sabina...?” “Ti ha innervosito un pochino, vero?” Come faceva a sapere cosa stessi pensando? Certo, per le donne non ci vuole una scienza nel comprendere, semmai siamo noi uomini quelli duri di comprendonio. E non sapevo sinceramente cosa rispondere: mi aveva innervosito? Mi aveva eccitato? Risposi nel modo più sincero possibile: “Vederti con fuori le tue grazie, spalmate di olio abbronzante, mi ha fatto sì un certo effetto. Un bell’effetto. Ma vederti flirtare con lui, non è stato proprio piacevolissimo.” “Lo so. Si vedeva che eri combattuto.” Sì girò completamente verso di me, dando le spalle alla spiaggia affollata: “Ed è quello che non vorrei provare io. E dopo ieri sera, mi sono resa conto che probabilmente lo proverò, prima o poi, se non cerco di rimediare ...
... a questa situazione. Mi rendo conto che è in gran parte colpa mia. E vedere che ti eccito ancora così tanto e che mi vuoi ancora così tanto, forse mi ha dato una marcia in più.” Mi afferrò il pacco con decisione. Sussultai, tra lo stupore e l’eccitazione. In pochi secondi, la sua lingua stava già esplorando il mio palato. Il mio cervello era completamente in tilt. La sua mano, le sue labbra, la sua lingua, i suoi seno che sfioravano con i capezzoli il mio torace. Su una spiaggia pubblica! Mi lasciai trasportare da quel bacio, mentre tastava la consistenza del mio membro attraverso il costume. Era così duro che la cappella faceva fatica a rimanere dentro. Sabina la stuzzicò un po’, passandoci il dito sopra. Le mie mani non riuscivano a stare ferme: “Saliamo in casa, che altrimenti qua finisce che ti faccio mia davanti a tutti...” “Troppo lontano...” disse lei con la voce leggermente roca. Mi tirò su in piedi (ringraziando il cielo, nessuno vide che avevo il cazzo praticamente di fuori) e mi trascinò in una parte della spiaggia più isolata, dietro ad uno scoglio. Mi fece sedere sul bagnasciuga, per poi mettersi a cavalcioni su di me e ricominciare a baciarmi con più passione. Le onde del mare si infrangevano sulla sabbia, ma non ci bagnavano più di tanto. L’odore del suo olio mi riempiva le narici e in pochi secondi, me lo ritrovai spalmato su tutta la faccia: come potevo resistere a quel seno luccicante e profumato? Le avevo preso entrambi i capezzoli tra i denti, per poi ...