Anna la puttana
Data: 27/02/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Cassandra, Fonte: EroticiRacconti
... “E’ un profumo persistente. Un'essenza seducente. Prenda il campioncino e verifichi da sé. Il prezzo è modico, guardi. Non se ne pentirà, solo un istante." Quei pochi che si fermavano osservavano sì. Il suo collo e l'incavo delle clavicole, le gocce d'essenza che si faceva colar sul polso. E annusavano sì ma il suo sentore incipiente di donna fresca. Non era mai abbastanza. Anna si rese conto che c’era un unico modo per vendere i suoi profumi. Lasciò il “lei” e iniziò a porsi con una certa malizia confidenziale. “Ehi. Vieni qui. Ho un regalo per te. Annusa." E guardava l’acquirente negli occhi, sfacciatamente. Poi si portava il campioncino al naso e annusava. Dopo lo porgeva all’uomo. “Ti piace? E’ un regalo per te. Il profumo costa solo 15.99 euro. Ma senti che roba… Con questo le donne ti si strusceranno direttamente addosso." E sorrideva, si toccava i capelli, il petto avvolto dallo scialle non più gelosamente trattenuto da spille sulla scollatura e ammiccava. Ammiccava molto. Taluni mostravano un certo fastidio ma una buona parte dei passanti si incantava a guardarla e comprava il prodotto, stavolta comprava l'illusione di acquistare lei. E stringeva i flaconi e rispondeva agli ammiccamenti con oscenità, mimate o vocali. Qualcuno rideva. E ciò la feriva ma lei resisteva. Molte furono le pacche al sedere che la povera Anna dovette ricevere. Alcuni clienti arrivavano a premere la propria eccitazione su di lei durante quelle dimostrazioni di buona qualità dagli effluvi, un ...
... paio, diventati clienti abituali ardivano toccarle il seno e chiedere altro. Ma le vendite crescevano e non doveva più temere di perdere il lavoro. Il titolare ora la salutava più allegro e di frequente faceva l'occhiolino, le prometteva un giorno di offrirle la colazione e lei coglieva la misera proposta intrisa nell'invito. Quando però si scivola verso il degrado, spesso si tocca il fondo e si finisce nell’abisso. Fu quello che accadde ad Anna. Si diceva che molti acquirenti fossero diventati suoi amici di letto, lingue maligne la descrivevano come una puttana che, pur di vendere i suoi profumi offriva in omaggio le proprie grazie. Io non riuscivo a credere che fosse diventata una puttana come affermavano molti uomini all'interno del bar, ma qualcosa in lei era diverso. A cominciare dagli abiti di migliore fattura fino ad arrivare alla sua risata trasformatasi in tetro sarcasmo. Ai suoi gesti disinibiti e al suo portamento. Al trucco costoso e ai suoi capelli acconciati dai parrucchieri migliori. Eppure, in quel miscuglio di uomini che battevano la via per incontrare Anna la puttana c’era un passante che la sbirciava con occhi diversi. Non vi era disprezzo, né lascivia nel suo sguardo. Anna vi leggeva interesse e forse pietà. Temeva però che potesse essere latente anche una punta di disapprovazione. “Mi scusi, le interessa un profumo?” Gli chiese una volta con un filo di voce. Aveva riutilizzato il “lei” senza nemmeno accorgersene. Nonostante il tono basso, l’uomo l’aveva ...