1. La signora del pompino


    Data: 15/11/2017, Categorie: Etero Autore: carisbo, Fonte: Annunci69

    ... si dette da fare, alzai lo sguardo e vidi la segretaria, era rimasta lì tutto il tempo, ci guardammo lungamente negli occhi ma per me il momento era giunto, li chiusi e mi lasciai andare, lei accolse tutto nella sua bocca, aprii gli occhi, la segretaria non c’era più, volsi il mio sguardo verso di lei, ci guardammo, vidi il movimento della glottide, non dissi nulla.
    
    Ci rivestimmo e prima che andasse via la baciai lievemente sulle labbra, mi venni istintivo, forse perché avevo capito tutto, lei non si sottrasse.
    
    Non la vidi più.
    
    Dopo due settimane una telefonata della figlia mi informò dell’ora e della data del funerale, ci andai e trovai la chiesa piena, uomini e donne, c’era anche la mia amica che mi aveva telefonato ridendo, era in lacrime.
    
    Quando venne il tempo la figlia si presentò all’incasso, era triste ma nel contempo sembrava serena, prese gli assegni, li mise al sicuro nella borsa e mi guardò.
    
    Si alzò, si spogliò riponendo con cura i vestiti sulla sedia, rimase nuda, aveva un seno sodo e un triangolo castano e peloso, fece il giro della scrivania e si fermò dinnanzi a me, mi inginocchia, le baciai il ventre e infilai la mia lingua nella sua fessura, mi lasciò fare finché non fu soddisfatta, fece un passo indietro.
    
    «Si alzi», lo feci, si inginocchiò a sua volta, mi sbottonò i pantaloni, mi calò le ...
    ... mutande, era già ben dritto, alzò la testa e guardandomi mi disse: «Mia madre mi ha detto di riservarle un trattamento speciale», lo prese in bocca senza preservativo e cominciò il suo lavoro.
    
    La segretaria ci colse così, io in piedi lei in ginocchio, rimase sulla porta con la mano sulla maniglia, ci guardammo senza distogliere lo sguardo e quando venni questa volta non chiusi gli occhi e mantenni il contatto visivo, chiuse la porta solamente quando lei lo fece uscire e un rivolo di sperma le colò sul mento.
    
    Si rivestì in silenzio, «Ci vediamo il mese prossimo», disse e se ne andò.
    
    Alla fine della giornata lasciai l’ufficio, chiusi la porta, la segretaria si stava mettendo il giaccone per andare via, ci guardammo per interminabili secondi, «Le va di prendere un caffè insieme?», azzardai.
    
    «Si», mi rispose senza esitazione.
    
    In ascensore le misi una mano sul sedere, non disse nulla, le strizzai un gluteo infilando parte della mano nello spacco, si voltò sorridendomi.
    
    «Ho un solo seno», disse, strizzai di più, la conoscevo da 15 anni e non me ne ero mai accorto, le sorrisi, mi sorrise anche lei.
    
    Prendemmo il caffè, andammo a cena insieme, parlammo come non avevamo mai fatto prima e la mattina mi svegliai nel letto della mia segretaria con un solo seno dopo avere passato una delle notti più incredibili della mia vita.. 
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