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Il viaggio
Data: 01/03/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Guzzon59
... baciarle, mentre fantasticavo di vederle succhiare il cazzo.Già la immaginavo impegnata a farmi un pompino. Stavo sudando freddo. Mi resi conto che da quel momento la mia vita sarebbe stata un vero inferno, poiché non riuscivo più a vederla con mente fredda.Anche lei aveva passato la notte in bianco. Dal vestito si capiva che era reduce da una notte brava. Infatti, appena percorsi pochi chilometri crollò in un sonno profondo, piegò la testa di lato e si addormentò con il capo poggiato al vetro. Non era il caso di proseguire. Il suo corpo, senza controllo, oscillava come una bambola di pezza.Quindi uscì dall�autostrada e mi infilai in una area di sosta alberata. Parcheggiai l�auto dietro una siepe. Anche io ero stanco, ne avrei approfittato per riposare, cercando di raffreddare gli spiriti bollenti che mi stavano tormentando la mente.Le abbassai il sedile e le misi un cuscino sotto il capo, poi presi un plaid e la coprì, per togliermi dalla vista le sue meravigliose cosce. Abbassai il mio sedile e in pochi minuti mi addormentai.Sogno:��.Debora era distesa meravigliosamente sul letto. Il suo corpo nudo aveva assunto una posa lasciva; lei lo faceva apposta per provocarmi. Mi sedetti sul bordo ed iniziai a toccarle le cosce. La pelle era liscia e vellutata. La mano, lentamente, cominciò a risalire lungo i fianchi, poi, si chiusero a coppa sulle tette. I suoi seni erano sodi ma piacevoli al tatto. I capezzoli si inturgidirono tra le dita�..Un dolore acuto sulla fronte mi svegliò. ...
... Mi ritrovai in macchina. Stavo sognando. Sophia si era girata e mi aveva colpito il viso con una mano.Il suo sonno era agitato, si girò di nuovo. Mettendosi su un fianco, nella tipica posa fetale.Il suo culo era quasi sopra di me. La gonna si era arrotolata oltre i fianchi e le sue natiche, entro le quali si intravedeva il tenue perizoma, aggredirono il mio sguardo. Cribbio fu una visione da infarto.Il cazzo cominciò a palpitarmi nelle mutande, anelando di infilarsi in mezzo a quella nicchia di piacere. Sotto la stoffa nera delle mutandine si notavano le tracce perfettamente immaginabili delle linee della figa. Era sufficiente spostarle di lato e l�avrei esposta al mio sguardo libidinoso. Stavo soffrendo le pene dell�inferno. Dovevo concentrarmi su qualcosa che mi distraesse da quella visione provocante.Vidi la sua borsa. Allora decisi di dargli un�occhiata. La presi ed uscì dall�auto.Cominciai a rovistare dentro. Rimasi fulminato quando trovai quello che avevo immaginato. Una scatola di profilattici, aperta, ne mancavano quattro. Il suo portafoglio conteneva quattro biglietti da cinquanta euro, nuovi, come se fossero appena stati ritirati da un bancomat. Infine trovai la sua agenda. C�erano tanti nomi di uomini, con date e orari di incontri. Nomi di hotel, insomma sembrava di consultare l�agenda di Debora, solo che in quella di Sophia mancava il mio nome.Quindi non avevo più dubbi, Sophia era una ragazza squillo. Come Debora. Entrai nuovamente in auto. Ero sconvolto per la ...