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Mia figlia
Data: 04/03/2020, Categorie: Incesti Autore: Orice
... letto non riuscivo minimamente a prendere sonno: ero come impazzito, nonostante il fatto che mi fossi masturbato da poco il desiderio non sembrava volersi spegnere e anzi rimontava più furioso che prima.Passate quelle che saranno state tre ore non ce la feci più: mi alzai e mi diressi verso la stanza dall'altra parte del corridoio.Quando aprii la porta esitai: volevo essere certo che lei dormisse. Una volta riconosciuto il suo respiro regolare da bella addormentata, entrai nella stanza buia. La finestra vicino al letto era spalancata per il caldo che faceva; la luce dei lampioni giù in strada illuminava debolmente una meravigliosa visione: mia figlia dormiva riversa sul letto, si era tolta i pantaloni e aveva scalciato via le coperte. Le mutandine che indossava lasciavano intravedere gran parte delle natiche; la fronte era leggermente imperlata di sudore e i capelli erano sparsi sul cuscino come a formare una corona. Mi avvicinai cautamente e mi sedetti sul bordo del letto: lei continuava a dormire.Il mio membro era di nuovo durissimo e sembrava voler saltare fuori dalle mutande da un momento all'altro. Mi abbassai e posi la testa di fronte a quelle natiche sode e aspirai l'odore del suo sesso. Ormai persa la padronanza di me stesso, spinsi la bocca contro la spaccatura tra le sue cosce, e leccai il tessuto delle mutandine. Il suo odore mi inebriava e non riuscivo più a contenermi: lentamente, cominciai a sfilarle le mutandine per scoprire le natiche e la meravigliosa fessura ...
... rosea. La osservai: sembrava una pesca matura, le grandi e le piccole labbra invitanti e carnose. Avvicinai di nuovo la bocca e questa volta spinsi delicatamente la lingua all'interno della fessura e cominciai a penetrarla ed esplorarla. Ad un tratto lei si svegliò e si mise a sedere sul letto accendendo all'istante la luce del comodino. Quando la luce investì la stanza la vidi fissarmi con gli occhi spalancati, incredula. Io rimasi pietrificato e non seppi che fare: se da un lato mi vergognavo da morire, il mio desiderio selvaggio di possederla mi impediva di muovermi di lì. Ci fissammo per qualche secondo e vedendo che anche lei era incapace di proferire parola, decisi di passare all'azione come se niente fosse. Salii sul letto e mi misi sopra di lei: lei continuava a guardarmi sconcertata ma non si mosse nè disse niente. Le presi delicatamente le mani e gliele portai in alto, sopra la testa; dopodiché ponendo le labbra vicino al suo orecchio le mormorai "fidati di me". La vidi sospirare e chiudere gli occhi. Incredulo ma eccitato per ciò che stava accadendo, cominciai a baciarle e leccarle il collo. Sempre più voglioso poggiai le labbra sopra le sue e inserii la lingua tra di esse. Inizialmente sembrava fare resistenza ma poi si lasciò andare e le dischiuse. Le nostre lingue si cercarono e ci baciammo con passione: straordinariamente sembrava che le piacesse e che mi desiderasse anche lei! Continuando a baciarla scesi dal collo lungo il petto e mi fermai all'altezza di un ...