1. Il telecomando


    Data: 13/03/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Elena86

    ... molte sedute alla ricerca di traumi infantili, ipnosi e quant’altro. Ma niente. Alla fine l’intuizione geniale, le fecero fare una ACRN: Analisi Comparata Ricettori Neuronali. Un analisi delle terminazione nervose dell’organismo alla ricerca di interruttori spenti.E finalmente la risposta. C’era un interruttore spento. In realtà gli stimoli partivano, arrivavano al cervello, ma una malformazione genetica non le permetteva di provare piacere. Era come se i suoi impulsi sessuali fossero dirottati verso una parte inutilizzata del cervello umano, non verso la parte del cervello che recepisce gli stimoli e risponde facendoci eccitare. Le parole dei medici furono lapidarie: “Lei signorina non potrà mai provare piacere sessuale”. A vent’anni sentirsi dire questa cosa era come ricevere un colpo di scure direttamente alla base del collo.Ma Elena non si era arresa, e con gli anni, procedendo con i suoi studi e le sue ricerche, aveva trovato la soluzione. Elena aveva intenzione di usare un chip, uno di quelli che usavano per le sperimentazioni, su di lei. Voleva collegare le due unità rice-trasmittenti in cui si divideva il chip uno alla parte del cervello inutilizzata in cui arrivavano i suoi impulsi sessuali, uno alla parte del cervello in grado di analizzarli e rispondere. Un ponte in pratica. Per evitare problemi di salute i due chip li avrebbe collegati con dei cavi rivestiti di materiale biologico ricavato dalle cellule staminali prodotte dal suo midollo spinale.Inoltre aveva ...
    ... inserito un amplificatore. Non poteva sapere quanto il collegamento fosse stato efficiente, così aveva ideato un telecomando, con il quale avrebbe potuto amplificare o attenuare l’eccitazione a piacimento.Sarebbe stata un’operazione complicata… questo ero il punto più difficile! Come ottenere i permessi? Ci aveva pensato e ripensato, alla fine la soluzione fu più facile del previsto. Si sarebbe fatta mettere tra i pretendenti alla sperimentazione. Infine dei conti anche lei aveva un danno genetico che poteva essere riparato con la sua tecnologia. Non avrebbe neanche dovuto fare carte false, solo nascondere il discorso del telecomando e dell’amplificatore… uniche componenti illegali.Era stata avvertita di tutto, l’intervento era semplice e senza rischio, ma sapere che qualcuno avrebbe trapanato la sua calotta cranica, staccato un tassello di osso, cincischiato con pinze e strumenti vari nel suo cervello, e che per evitare danni, l’interveneto doveva essere fatto senza l’anestesia… insomma, era nervosa!Sul tavolo operatorio non sentì dolore, come dicono tutti, strano che il cervello umano, l’organo che dirige tutti gli stimoli neuronali del corpo, sia privo di ricettori del dolore. Il medico le chiedeva di ricordare il suo nome, di fare semplici operazioni matematiche, giochetti logici e così via, per sapere se stava toccando la parte giusta del cervello. L’intervento durò meno del previsto, in poche ore era già a letto, semi addormentata per i postumi dell’operazione… quelli si ...