1. L'inconscio


    Data: 16/03/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io ero appena entrata nella sala, dove tra pochi istanti sarebbe iniziato un concerto d�un noto musicista, giacch&egrave sapevo, cominciando bene ad apprezzare, che avrebbe eseguito quel brano free-jazz dalle note penetranti e infinitamente sensuali che io adoro, per il fatto che porta il nome di �Old School� di Everette Harp, con gli assoli sempre omogenei e trascinanti assieme alle note che ti riscaldano appieno rincuorandoti l�anima, ascoltatelo, perché ne vale la pena. Ero da sola, nel frattempo a mio fianco, a luci già spente, si sedette un uomo e tra un applauso e l�altro i nostri gomiti vicini per naturali ragioni di spazio si sfioravano.Di colpo, io pensai, che incredibilmente quello era il primo contatto con un rappresentante dell�altro sesso, dato che non avevo più avuto da un sacco di tempo e quella curiosa circostanza mi fece sorridere. Alla fine del concerto mi alzai lentamente dalla mia poltroncina prendendo tempo per osservare adeguatamente il mio vicino di posto: a dire il vero lui non era particolarmente attraente, con un�età indefinita tra i trenta e i quarant�anni, unitamente a uno stile di proposito disordinato, distratto e intemperante, così mi girai per avviarmi verso l�uscita e sentii distintamente la sua voce apostrofarmi da dietro le spalle:�Lei applaudiva spesso, dev�esserle piaciuto parecchio a quanto pare. Le va di discuterne, frattanto che sorseggiamo qualcosa qui nei paraggi?�.Cielo, riflettei io, ci risiamo, ci sono ancora in voga certi ...
    ... accorgimenti e certi artifizi per abbordare trainandosi in seguito una donna anonima qualsiasi? Io mi voltai pronta a rifiutare respingendolo con qualche frase a effetto, però riuscii soltanto a rispondere con un debole: no grazie. Ritornai al garage, ripresi la mia vettura e me ne tornai verso casa pensando che anche questa volta avevo lasciato uno dei soliti galletti metropolitani a mani vuote, quando però infilai la chiave nella serratura del portone sentii due forti colpi di clacson, mi voltai di scatto in modo automatico notando che lo sconosciuto del concerto mi guardava dal finestrino della sua automobile, giacché m�aveva accortamente seguito. Lui m�aveva spiato e quella faccenda sarebbe potuta diventare pericolosa, eppure, stranamente mi sentii più furibonda che spaventata. Come si permetteva, lui da perfetto estraneo qual era di seguirmi, d�introdursi nel mio percorso scoprendo in ultimo l�indirizzo di casa mia?�Credo che lei stia esagerando, la prego d�andarsene�.Io non avevo paura, perché anche se ne avessi avuta, avrei certamente fatto di tutto per non farglielo capire, che diamine. Repentinamente lui uscì dall�autovettura e si collocò stando in piedi dinnanzi al cofano, nel tempo in cui m�osservava in modo costumato e perbene mi riferì:�Non mi dare del lei, queste formalità si usano con gli estranei�.Lui sennonché risalì sulla vettura, mise in moto e mi salutò con la mano senza guardarmi in faccia, io decisi di non pensarci più dimenticando l l�accaduto, malgrado ciò non ...
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