1. L'inconscio


    Data: 16/03/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... ventidue all�ora stabilita, ma che cosa ci saremmo detti? Che cosa avrebbe voluto farne lui di me? Inserii il cd nell�impianto stereo: era una musica grande, degna di nota, notevole, però un dato era certo: quel personaggio misterioso se ne intendeva eccome. Ecco, tutto quello che sapevo di lui, perché ascoltando la musica mi feci una doccia e mi preparai con minuziosa cura. Per che cosa? Per chi?Io lo attendevo come una moglie adorante, dovevo essere impazzita, sennonché all�ora stabilita suonò il campanello. Cercai di non affrettarmi per aprire e iniziai a sentire le mie gambe cedere, avrei aperto bocca? Avrei almeno provato a chiedere spiegazioni? Aprii decisa la porta, in realtà me lo ricordavo più alto, ma molto meno attraente o forse erano i miei occhi a essere ormai completamente appannati da tutta una vicenda, che sembrava indistintamente uscita da un brutto romanzo, a quel punto gli chiesi:�Come hai saputo qual era il mio cognome? Come hai fatto a entrare per lasciarmi il cd? Che cosa vuoi insomma da me? Sei il tipico individuo che non accetta un no come risposta, vero? Tu pensi che tutte le donne debbano srotolarti il classico drappo rosso?�.Lui mi pose in mano un altro cd, mi sorrise e rispose con il suo naturale autocontrollo:�Forse non tutte le donne come sostieni, però tu l�hai fatto. Io t�ho chiesto di farti trovare e tu sei qui. Dal profumo che emani, capisco anche che volontariamente ti sei preparata per me: ascolta adesso questo disco e pensami come vuoi, ...
    ... come meglio credi�.In seguito se ne andò, tenuto conto che la sua visita non durò più di tre minuti, però in quel minimo intervallo di tempo capii che lui m�aveva in pugno, in quanto avrei voluto che fosse capitato quello che avevo sognato. Come un automa, conquistata e raggiunta da un�eccitazione irrefrenabile, mi distesi sul letto ascoltando il nuovo disco che lui m�aveva regalato. Non era un disco di free-jazz, ma una specie di musica indiana suonata con il sitar e con una base ritmica assillante e crescente, impossibile e inattuabile non pensare a cose di sesso con una musica del genere.Io mi spogliai già accaldata e incominciai a pensare a lui, come dal suo perentorio ordine. La mia mano placidamente arrivò tra le cosce, ero umida, ero eccitata, iniziai a masturbarmi seguendo il ritmo della musica, le mie dita premevano, si sfregavano, s�inserivano dentro di me, visto che non ci misi molto a lasciarmi andare in un orgasmo liberatorio tanto anelato confortandomi, che però non mi sarebbe bastato. Io pensavo a lui e lo desideravo dentro di me, lo volevo lì e ora, con me, su di me, io mi sentivo come una gatta in gabbia, però non capivo se volevo uscirne o se volevo essere chiusa là dentro a doppia mandata.Io avrei dovuto dapprincipio calmarmi, provando forse a bere qualcosa di fresco, volevo sentire il suo respiro sul mio collo, volevo toccarlo ovunque e farmi toccare da lui, volevo e basta, allla fine m�addormentai. Nel pieno della notte suonò il campanello, poteva essere ...