1. Una serata particolare 3 Cristina racconta


    Data: 18/03/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Magic49, Fonte: EroticiRacconti

    ... brivido lungo tutto il corpo. Mi trovavo seduta con la schiena reclinata all’indietro, le gambe oscenamente aperte sui braccioli quando Massimo arrivò con una valigetta. La aprì. “Ora ci si diverte davvero cagna” mi insultò. Estrasse delle cinghie con degli anelli metallici, con una perizia da chi sa cosa sta facendo mi legò i polsi e fissò le cinghie dietro lo schienale della poltrona così che avessi le braccia bloccate in alto dietro la testa. Estrasse altre cinghie, questa volta mi bloccò le caviglie in modo che io non fossi in grado di richiudere le gambe. Mi aveva legata a dovere, ero praticamente impossibilitata in ogni minimo movimento. Mi sentivo un animale in trappola, braccata da tre cacciatori senza scrupolo, mi prese agitazione misto piacere, spavento misto voglia di soccombere ai loro piaceri. “Guarda la troia come è aperta” rise Francesco. Massimo estrasse un flacone di lubrificane durex e me lo iniziò a spruzzare sulla vagina. Il gel era freddo e sentii le mie labbra contrarsi spasmodiche. Giovanni prese a spalmarmi il gel lungo tutta la vulva fino a farla diventare viscida e scivolosissima. Iniziai a gemere di piacere. Sgranai con spavento gli occhi quando vidi massimo spalmarsi il gel su una mano fino al polso e ridere compiaciuto. “Tesoro adesso ti faccio provare un qualcosa di nuovo che mai hai provato prima”. Iniziò a profanare la mia figa prima con due dita, poi con tre. Affondava in profondità senza il minimo sforzo tanto ero lubrificata. Dovetti ...
    ... mordermi il labbro per non dar loro dimostrazione del fatto che stessi apprezzando. Non volevo dargliela vinta. Poi Massimo con quell’aria da nerd si sistemò gli occhiali e guardandomi come fosse un ginecologo in procinto di farmi un esame affondò tutte e e cinque le dita nella mia vagina. Ero talmente lubrificata che non provai dolore. Estrasse la mano e si girò verso Giovanni: “E’ pronta vai”. Giovanni prese il suo posto davanti alle mie gambe aperte. Francesco intanto scattava foto col telefono. Giovanni si sparse di gel la mano e l’avambraccio. Capii le sue intenzioni. “No, no ti prego, bastardo mi fai male non ci pensare proprio”. Dei tre era quello con la corporatura più grossa, le sue mani erano grandi con delle dita larghe e nodose. Mi diede uno schiaffeto sul clitoride gonfio che mi fece urlare. “Zitta puttana” e con fare risoluto mi infilò cinque dita nella figa. Sentii dolore, la sua mano era grossa e larga. Giovanni tirò via la mano dopo avermi frugato per un po’ nelle mie intimità, poi la chiuse a pugno e senza delicatezza alcuna mi infilò nuovamente. “Ahiiiiiii!” Gridai senza ritegno “Cazzo che male cazzo fermati mi spacchi!”. Urlavo e mi dimenavo ma le cinghie si strinsero ancor più forte torno alle mie caviglie e ai miei polsi. “Tappate la bocca a questa cazzo di cagna” ordinò Giovanni. Massimo non si fece pregare. Mi mise la sua cappella in gola e mi premette il cazzo fino alle palle che quasi soffocavo.​Giovanni affondò col pungo fino al polso.Il mio urlo fu ...
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