Quello che non ti aspetti (1)
Data: 19/03/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cinziandrea
A volte per trasformare i sogni in realtà serve impegno e organizzazione. Ci sono molti modi per trasgredire. In vacanza, per esempio, è tutto più semplice: il mare, il sole, il relax. E tutto fila via liscio, quasi naturale. Io e Cinzia abbiamo giocato spesso in vacanza, cullati da quel clima di spensieratezza e, aspetto da non sottovalutare, senza gente conosciuta intorno. Più difficile è sperimentare nuove situazioni nella routine quotidiana, quando tutto in un certo senso è normale. E’ più difficile, è vero, ma può essere tutto davvero sorprendente. Perché, si sa, le cose più improbabili sono le più incredibili. Era marzo, un periodo tutto sommato tranquillo. Non sperimentavamo giochi particolari da un po’ e tutto procedeva tranquillamente, buon sesso tra noi ma tanto, troppo lavoro e pochissimi momenti da dedicare a noi. Tutto successe all’improvviso una sabato sera qualsiasi. Eravamo invitati a cena a casa di Sergio e Alice, due amici da una vita.
Sergio era stato mio compagno del liceo, poi l’amicizia era proseguita durante gli anni dell’università nonostante lui frequentasse un’altra facoltà. Una bella amicizia, senza segreti. Cene, feste, confidenze sulle rispettive fidanzate. Insomma, quello che intercorre tra due buoni amici, come sempre. E come sempre io e Sergio parlavamo anche di sesso: non gli avevo mai raccontato delle mie fantasie e non gli avevo raccontato ovviamente che con Cinzia ero riuscito a metterle in pratica. Lui stava con Alice da un paio ...
... d’anni, Alice e Cinzia avevano un buon rapporto e così capitava spesso di uscire a quattro. Quella sera Alice aveva cucinato i ravioli fatti in casa, dopo un bell’aperitivo con crostini e salmone. Una serata come tante, appunto, e i soliti discorsi. Io e Sergio parlavamo di calcio e lavoro, Cinzia e Alice guardavano la televisione chiacchierando del più e del meno. Ce ne andammo verso l’una, dopo un paio di bicchieri di amaro. Tutto normale. Quando ci si conosce a menadito, ci sono sensazioni che si percepiscono anche se non si vogliono far trasparire. Durante il viaggio di ritorno a casa, vedevo Cinzia un po’ sulle sue. Le chiesi se qualcosa non andava, mi disse soltanto che era stanca e aveva voglia di buttarsi a letto per dormire. Il giorno dopo fu altrettanto normale, così come il lunedì e il martedì. Mercoledì sera, mentre stavamo cenando, incalzai Cinzia. Non sopportavo di non capire cosa girasse per la sua testa, ma qualcosa c’era. Sembrava ansiosa, preoccupata. Per un po’ continuò a ripetermi a macchinetta “niente, non c’è niente”. Poi, dopo le mie insistenze, decise di parlare. “Qualcosa c’è, ma non so se devo dirtelo – disse Cinzia -. Non voglio combinare casini, ma non riesco nemmeno a non dirti nulla”. Mi preoccuparono quelle parole. Che significava? Cosa voleva dire? La presi per mano e la portai sul divano. Volevo tranquillizzarla. E volevo che mi dicesse tutto. La prese alla larga, spiegandomi che lei non è mai stata una persona che trae conclusioni affrettate. Io ...