Quello che non ti aspetti (1)
Data: 19/03/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cinziandrea
... caldi, spingevo forte. Cinzia assecondava, ma sembrava più frenata. Giorni dopo, Cinzia mi chiamò mentre ero in ufficio. Mi chiese di portarle a casa per pranzo delle verdure e il pane. Poco dopo, però, mi fissarono una riunione e addio pranzo a casa. Il problema era che le verdure servivano a Cinzia per fare una torta salata da portare dai miei genitori dai quali eravamo ospiti la sera stessa. Dopo un quarto d’ora dovevo vedere Sergio sotto il mio ufficio per un caffè. E il due più due fu brevissimo. “Se vuoi dico a Sergio di passare al supermercato e portarti la verdura a casa…” fu il mio sms provocatorio a Cinzia. “Ahahah sì immagino quello mi porta la banana…” mi rispose Cinzia. Mi stavo eccitando. “Amore guarda che lo vedo tra dieci minuti, se vuoi glielo dico davvero” le risposi. “Non ti sembra di esagerare?” mi scrisse forse per limitarmi e portarmi alla realtà. Ma il cazzo pulsava e non capivo più niente. “Paura eh?” la provocai. “Ahahah paura io? Mi sa che sei tu che dovresti preoccuparti” rispose Cinzia. Bene, stava al gioco. Ricevetti lo squillo di Sergio e scesi al bar. Dopo il caffè, non so perché decisi di osare. “Sergio – gli dissi tirando fuori un biglietto con una lista – a Cinzia serve un po’ di verdura per cucinare, io sono incasinatissimo tu hai per caso tempo di passare al supermercato, prenderla e portargliela a casa?”. Non so con che forza mi uscirono le parole. Lui pensò qualche secondo ai suoi impegni e poi mi disse che non c’era problema. Gli ...
... consegnai il foglietto e lo salutai. Ero in trance completa. Ma cosa avevo fatto? Dove volevo arrivare? Paura ed eccitazione combattevano in me. Era una situazione pericolosa. Il gioco è bello quando è sicurissimo. In questo caso, probabilmente, proprio quelle controindicazioni invece mi stavano facendo impazzire. Non pensavo al dopo, pensavo solo a quanto ero eccitato. Scrissi subito un messaggio a Cinzia: “Fatto, Sergio tra poco arriva”. Non passarono nemmeno dieci secondi e Cinzia mi chiamò. “Ma sei scemo? Ma ti rendi conto di cosa stai facendo? Ma ti pare? Ti sei bevuto il cervello Andrea?” mi riversò addosso. Era nervosa e incazzata. Evidentemente il gioco la spaventava. Cercai di tranquillizzarla non mi faceva parlare. “Ma vaffanculo, sei un idiota” disse prima di appendermi il telefono in faccia. Io volevo giocare, lei non l’aveva presa bene. Mi sentivo in colpa. Provai a richiamarla ma non mi rispose. L’avevo fatta proprio incazzare e la capivo: mentre io in quel momento mi ero fatto prendere dalle pulsioni del cazzo, Cinzia ragionava con il cervello. Provai ancora a telefonarle ma nessuna risposta. Passò quasi un’ora, in cui sinceramente non ero più eccitato, bensì preoccupato della reazione di Cinzia. Pensavo già alla discussione della sera, alle scuse, ai fiori che magari le avrei portato per addolcirla. Poi mi arrivò un sms di Cinzia che al momento non capii: "Avevi ragione". "?" le risposi. E il suo messaggio mi fece raggelare il sangue e schizzare il pisello all'insù: ...