1. Le avventure di Kika: Puttana!


    Data: 21/03/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: Lucido De Lirio, Fonte: EroticiRacconti

    ... Erano due delinquenti, si vedeva subito, ma lui non aveva paura, forte del suo fisico possente. - che c’è, che volete da lei? Il più grande dei due, pelato e con le braccia tatuate, lo affrontò: - ah, sei tu il suo magnaccia? Questa è zona nostra! Chi ti ha permesso di portarla qui? Si sentiva che era straniero, ma parlava bene l’italiano, anche condito da espressioni dialettali. - ehi, calma. Io non sono nessun magnaccia e non voglio invadere nessun territorio. Lei è mia moglie. Vuole solo provare un’esperienza nuova, diversa, forte. Voleva solo vedere come ci si sente … Parlava sempre lui, il pelato, l’altro, più basso e brutto invece continuava a mangiarsi Kika con gli occhi. - senti, cumpa’, se a tua moglie piace fare la zoccola e a te sta bene … cazzi vostri. Però non qui. Questa è zona nostra. Portala dietro lo stadio, là è zona libera. Ci vanno le vecchie baldracche senza padrone e le disperate e le tossiche che chiavano per pochi euro. E ci va anche ogni tanto qualche “signora” annoiata che vuole divertirsi. Concluse ridendo e ammiccando verso Kika. Finalmente parlò anche il piccoletto. Parlò nella loro lingua (a Marco sembrò albanese) rivolto al suo compagno. Dialogarono brevemente. - senti, cumpa’, tua moglie ci potrebbe interessare. Se stasera vuole battere qua, glielo lasciamo fare. Le condizioni sono queste: noi le diamo protezione, preservativi, salviette per pulirsi e una parte di quello che incassa. La tariffa è cinquanta euro solo bocca e cento euro tutto. E ...
    ... prima di cominciare la dobbiamo provare noi. Marco guardò Kika che abbassò gli occhi e disse sottovoce - decidi tu. I due scoppiarono in una fragorosa risata e si diedero più volte di gomito. Il piccolo disse - che ti avevo detto? Non è lei che vuole provare. È lui che la vuole vedere battere come la puttana che è … Marco strinse il pugno e irrigidì l’avambraccio. Con un solo colpo l’avrebbe steso. Poi si frenò. Non aveva paura di loro ma non era il caso di mettersi con certa gente. In più si accorse che l’avambraccio non era l’unica parte che gli si era irrigidita. Doveva decidere: accettare o portarla via. Dietro lo stadio, oppure proprio a casa e rinunciare. - ok, va bene. Prendetevela. Almeno posso restare qui vicino? - Vicino? Vieni, la portiamo nel furgone e la proviamo, tu guardi dal vetro. Poi quando la mettiamo al lavoro starai con noi a guardarla. Abbiamo tanta birra fresca. Ti piace la birra, cumpa’? La presero per un braccio e la portarono verso il furgone. La fecero spogliare nuda e la scaraventarono dentro. Nel retro, abbastanza alto da poter stare in piedi, era steso un lurido materasso. La fecero piegare e, senza esitare le infilarono le dita, uno nella figa, l’altro in bocca. Le strizzarono le chiappe e le tette, stringendo forte i capezzoli. Kika gemette. - zitta puttana! Non è ancora niente. Le diede uno schiaffo e ricominciò l’esplorazione, infilando stavolta nel culo prima un dito, poi due. - sei già sfondata anche dietro. Puttana! Tirarono fuori i cazzi ...
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