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La voglia
Data: 24/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Edipo
... riparazione delle macchine e ai vari lavoretti che gli toccavano si aggiungevano le fatiche notturne. Sempre meno spesso gli toccava di dover soddisfare il magro corpo di Biancamaria e sempre più spesso subiva la voglia del grosso corpo di Caterina. Era come passare dai giochi incestuosi con una sorella a quelli ancora più proibiti con la madre. Avide di piacere e gelose l'una dell'altra, spesso gli rendevano la vita impossibile. Quando si presentò l'occasione, propiziata da Facciaviola, di un fidanzamento con la figlia di un contadino che abitava non lontano, le due donne si ritrovarono unite nel mandare a monte l'affare, facendo presente che era impossibile trovare qualcuno che fosse di fiducia come Martino. Venne l'estate e Biancamaria era incinta. Su chi fosse il padre aveva pochi dubbi e del resto il calcolo delle probabilità portava a una inevitabile conclusione. Caterina si offrì subito di assistere la cognata nella gravidanza: la sua esperienza in materia consisteva nel far partorire le vacche ma da quelle parti era considerata sufficiente. Una sera mentre spogliava Martino gli confessò che anche lei era incinta. "E ora che farai?" chiese sbigottito il ragazzo. "Quello che ho già fatto in passato", rispose lei. Tornato al suo fienile, Martino fece un rapido fagotto delle sue poche cose e scappò via, unica testimone la luna piena che lo accompagnava. Da troppi mesi viveva sul filo del rasoio ma adesso i giochi erano diventati davvero pericolosi. Non provava ...
... particolare affetto per nessuna delle due donne e quindi non si guardò mai indietro. Nessuno seppe più nulla di lui, si disse che era partito per l'America ma quello che è sicuro è che non tornò mai. Facciaviola imprecò contro la sua ingratitudine, la moglie e la sorella diedero ognuna all'altra la colpa della fuga. Venne l'inverno. Il ventre di Biancamaria era così prominente che qualche comare ipotizzò che aspettasse dei gemelli. Caterina sembrò ancora più grassa ma i suoi larghi vestiti nascondevano la verità. Le precedenti gravidanze si erano chiuse precocemente; stavolta pensò che in fondo poteva sempre liberarsi del pupo abbandonandolo. Si accorse che i tempi della sua gravidanza coincidevano con quelli della cognata e le si affacciò alla mente un'idea. Convinse tutti, a cominciare dal fratello, che sarebbe stato meglio per Biancamaria aspettare il parto in un casale isolato che possedevano ai margini del bosco. Qui, una notte di tormenta, partorì un maschio. Biancamaria sentì dalla sua stanza il pianto di un bimbo e si chiese se per caso non avesse sgravato senza accorgersene, ma il ventre gonfio le diceva il contrario. Il grosso corpo di Caterina si riprese dallo sforzo nello stesso tempo che occorreva alle vacche dopo il parto. Raccontò la verità alla sbalordita cognata che le chiese cosa pensava di fare del bambino. "Se ti affretti a fare il tuo, il problema si risolve facilmente", rispose. Fu accontentata. La notte stessa a Biancamaria vennero le doglie. Il giorno dopo ...