1. Una serata inaspettata


    Data: 24/03/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: bel69

    ... filtri, senza paure, senza maschere. "Guardandomi intorno, prima, sono stato colpito dal tuo viso, dalla tua bellezza, e ne sono stato rapito e affascinato. E sai, a volte mi capita, soprattutto quando sono giù e magari mi sono bevuto un paio di birre di troppo, di immaginarmi che sulle mie spalle ci siano un diavoletto e un angioletto che mi parlano... hai presente i cartoni animati?" Lei scoppiò in una sincera risata, che le spazzò via ogni traccia di tristezza dal viso. "Ma dai!!!" "Proprio così..." continuai, "e mentre una voce mi diceva di tornare a farmi gli affari miei, l'altra mi stuzzicava, mi diceva che il tuo sguardo mi stava letteralmente spogliando e che mi stavi... beh, valutando... e che magari fantasticavi addirittura su di me" Non potevo credere alle mie orecchie!!! Glielo avevo detto... Lei mi guardò stupita, la bocca semiaperta... "E ora mi arriva un sonoro ceffone... " pensai, e, strizzando gli occhi in attesa del colpo, mi sorpresi a ridacchiare al pensiero dell'assurdità della situazione, e del casino in cui mi stavo ficcando. E invece, al posto dello schiaffo, mi arrivò il suono della sua risata, una risata piena, grassa, liberatoria. La guardai, e scoppiai a ridere a mia volta. Ridemmo a lungo, sfogandoci, dimenticandoci pian piano della tristezza che ci eravamo portati addosso fino a quel momento. "E... e..." singhiozzò lei, tra una risata e l'altra, "cos'altro ti diceva la vocina?" "Mmfff... sicura di volerlo sapere?" le chiesi senza smettere di ...
    ... ridacchiare, "Perchè mi sa che sono un pelino ubriaco e rischio di dirtelo sul serio" "Beh, siamo entrambi adulti... e ubriachi!!" Altro ciclo di risate. "Dai spara... cosa ti ha detto?" "Va bene, l'hai voluto tu. Quando ho parlato a voce alta, mi stava suggerendo che stavi valutando quanto grande fosse il mio pisello..." e un'altra risata quasi mi soffocò. Lei arrossì fino alla punta dei capelli, guardandomi un po' incredula, con quello che mi sembrò essere un misto di sorpresa, di indignazione e di eccitazione. "Ma ci pensi..." cercai di tagliare l'aria, ma lei continuava a fissarmi, quasi senza fiatare. Ancora quegli occhi, così intensi... "In effetti ci avevo pensato..." sussurrò piano, facendosi un po' in avanti. Ci guardammo dritti negli occhi, le bocche semi aperte, il respiro leggermente corto, sia dalle grandi risate, sia dall'improvvisa tensione erotica che si era creata tra noi. Dopo un silenzio intriso di mille possibili significati, decisi di parlare. "Io non... non... " balbettai, totalmente assorbito da quegli occhi, da quelle labbra, da quella pelle... "insomma, non posso pensare che... cioè, guardami bene... e poi, con tutto l'alcool... " Lei mi zittì appoggiando un dito sulle mie labbra. "Non sono una modella, e non sono più una ragazzina, tanto meno sprovveduta, " disse seria. Si raddrizzò sulla sedia, aprendo le spalle, con aria fiera e determinata, e io non potei non bearmi dei lineamenti del suo viso, per poi finire a guardarle la maglietta tesa dalle curve ...
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