1. La ragazza del mio socio


    Data: 26/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Milordiscreto, Fonte: Annunci69

    ... si aprì ed entrai. Salii al terzo piano in ascensore, la porta di casa di Marta era leggermente aperta.
    
    Entrai timidamente e vidi Marta appoggiata al muro. Aveva addosso un accappatoio bianco e ai piedi delle ciabattine trasparenti che lasciavano i suoi meravigliosi piedini in bella vista.
    
    "Scusami tanto", dissi ancora imbarazzato per la situazione.
    
    "Non ti preoccupare...il tuo telefono è lì", disse facendo cenno con il capo verso il tavolo della cucina.
    
    "Non era mia intenzione disturbarti mentre facevi la doccia", dissi ancora.
    
    "Stai tranquillo nessun disturbo...già che sei qui, ti va un altro bicchiere di amaro?", disse sorridendo.
    
    "No ti ringrazio...devo anche guidare...scappo almeno ti lascio dormire", dissi io.
    
    "Dai, prendilo un bicchiere...lasci bere una ragazza da sola?", disse avvicinandosi al tavolo e riempiendosi il bicchierino; "Beh se la metti così...non sapevo che lo bevessi anche tu", risposi io.
    
    Scostò una sedia e mi fece accomodare, mi versò da bere, si sedette davanti a me e sollevò il bicchiere per un cin-cin.
    
    "Di solito non bevo così tanto ma faccio un'eccezione...sai stasera mi sono veramente annoiata", disse Marta prima di mandare giù un sorso di amaro.
    
    "Lo immagino...ti capisco", dissi io.
    
    "Odio il cazzo...", disse ancora lei. Era decisamente brilla tra il vino e l'amaro che aveva bevuto durante la serata.
    
    "Cosa?", dissi io sorridendole e guardandola fissa nei suoi occhi lucidi.
    
    "Non mi piace il calcio", disse ...
    ... nuovamente mandando giù un altro sorso di amaro.
    
    "Ah ok", dissi sorseggiando a mia volta l'amaro.
    
    "Cosa avevi capito?", disse lei ridendo.
    
    "Niente", dissi io imbarazzato.
    
    "E dai...me lo puoi dire", disse ancora lei.
    
    "Hai detto cazzo", esclamai io.
    
    "Cosa?", disse lei fingendo di cadere dalle nuvole.
    
    "Hai detto che non ti piace il cazzo, che lo odi", le dissi ancora io.
    
    "Pfff non ho mai detto così", sbuffò lei; "mi piace abbastanza il cazzo!"' proseguì ridendo.
    
    Io rimasi in imbarazzo ma capii in breve tempo che non c'era ragione di esserlo e accennai a mia volta una risata; Marta non si poteva dire ubriaca ma certamente l'alcol le aveva tolto un po' di lucidità.
    
    Ripresi ad avere nuovamente fantasie sessuali su di lei, per questo decisi che era meglio alzarsi, salutarla e andare via.
    
    "Meglio andare va", dissi sorridendole.
    
    Non feci in tempo ad alzarmi dalla sedia che Marta mi riempì nuovamente il bicchierino di amaro.
    
    "L'ultimo!", mi disse sorridendo. Non potevo dire di no a quel sorriso e ai suoi occhi, nessuno avrebbe potuto... così restai seduto a bere.
    
    Mentre sorseggiavo l'amaro, sentii qualcosa spingere contro la mia gamba; Marta aveva iniziato a strusciare la sua caviglia sui miei polpacci. Abbassai lo sguardo sotto il tavolo e vidi il suo bel piedino scalzo con le unghie smaltate di colore argento.
    
    Inutile dire che il mio cazzo, già duro per tutti i pensieri che avevo fatto tutta la sera su di lei, divenne di marmo.
    
    Marta mi ...
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