1. Gente della notte


    Data: 01/04/2020, Categorie: Tradimenti Autore: mikirn82, Fonte: Annunci69

    ... godimento. Gemeva come la cagna in calore che diventa durante il sesso. Ci conosciamo molto bene, quindi sono in grado di capire quando la lingua non le basta più. Le alzai le gambe e glielo infilai violentemente nella fica bagnata. Non trovò la minima resistenza. Iniziai a pomparla come il migliore dei pistoni mentre le sue tette erano preda dei miei morsi. Poi la girai sul lato destro, il profilo che preferisco quando la sottometto. Come dicevo prima, ci conosciamo molto bene. Capii che era ora di cambiare buco. Presi il lubrificante e me lo passai su due dita, l’indice e il medio. Mentre il mio uccello continuava a entrare ed uscire da quella fichetta sbrodolante, le dita lubrificate iniziarono a girare intorno al suo voglioso buco del culo. Entrò prima l’indice, pochi istanti dopo il medio. Le urla di piacere si fecero più intense e rumorose, allora tolsi il cazzo dalla fica e lo infilai subito nel culo. Mi implorò di scoparla ancora più forte, come se ce ne fosse stato bisogno. La sfondai completamente, scopandola nel culo per dieci minuti buoni.
    
    Vederla sfinita sul letto, con le mani legate e il culo, con il filetto di sborra che lentamente colava fino alle lenzuola, mi fece sentire l’uomo più fortunato del mondo.
    
    La sera, intorno alle 21, mi recai in albergo da Federico. Mi fece fare un giro mostrandomi le cose che mi sarebbero potute servire. L’albergo era pieno di famiglie, quindi dopo la mezzanotte erano già tutti in stanza. Era tutto così tranquillo che ...
    ... decisi di andare a fumare una sigaretta sui gradini dell’ingresso. Mi sedetti a osservare la vita notturna riminese che mi scorreva davanti. All’angolo della strada, a circa una ventina di metri da me, notai una prostituta in attesa di clienti. La fissai, era molto eccitante. Sembrava alta come me, se non leggermente di più. Aveva due spalle abbastanza larghe, un po come la mia ragazza. Di solito è il segno lasciato dal nuoto agonistico praticato in giovane età. Aveva una carnagione olivastra, e dei lunghi capelli neri che scendevano sotto le spalle. Una gonna particolarmente corta, lasciava intravedere il filo del perizoma che divideva il suo bel culo carnoso. Le gambe davano l'idea di essere particolarmente muscolose, indossava un paio di sandali bassi. All’improvviso si girò e notò che la stavo fissando. Tentai di girare lo sguardo, ma ormai ero stato beccato. Mi salutò con un cenno della mano, ricambiai. Poco dopo si diresse verso di me, sedendosi al mio fianco sugli scalini. Aveva due belle tette strette dentro a un top, si vedevano i capezzoli premere contro il tessuto.
    
    -Ciao, mi offri una sigaretta?
    
    Gliela diedi mentre osservavo i suoi occhi neri. Aveva un piccolo anello al naso.
    
    -Ti dispiace se mi fermo con te a fumare?
    
    -Certo che no. Io sono Michele.
    
    -Piacere, io sono Melanie.
    
    -Che nome particolare, è il tuo oppure è un nome d’arte?
    
    -E’ un nome d’arte.
    
    Parlava con un leggero accento sudamericano.
    
    -Di dove sei Melanie?
    
    -Vengo dal Brasile. Tu ...
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