Folle anniversario a roma
Data: 04/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cinziandrea
... sapeva cosa dire, fino a che Cinzia non prese l’iniziativa. Facendo gli ultimi due o tre tiri della sigaretta, con la sinistra iniziò ad accarezzarlo sui jeans, mentre lui forse credeva ancora di sognare. L’ultimo tiro, poi gettò la sigaretta, tirò su il finestrino. Si girò verso di me, due sole parole:
- “Amore, bacio”.
Portai avanti la testa e le diedi un bel bacio a stampo sulla bocca, dopodiché lei si staccò e si abbassò sul tassista. Continuava ad accarezzargli la gamba e con l’altra mano iniziava a massaggiare la patta dei jeans, con un notevole rigonfiamento che diventava sempre più evidente. Poi, con una lentezza maliziosissima, slacciò la cintura, quindi bottone dopo bottone. Io ero “affacciato” in mezzo ai due sedili che guardavo ogni cosa. Ricordo che il tassista aveva un paio di mutande bianche, che sembravano esplodere sotto le carezze delle mani del mio amore. Sembravano carezze infinite, accarezzava e si avvicinava sempre di più con il viso alle sue mutande. Fino a quando con l’indice della mano destra prese l’elastico e lentamente lo tirò indietro. Improvvisamente il cazzo del tassista, liberato dalle mutande, uscì fuori quasi con violenza andando letteralmente a sbattere sulla guancia di Cinzia. Aveva un cazzo non lunghissimo ma molto largo con una cappella enorme. Cinzia iniziò una lenta sega, alternata a bacini e piccoli colpetti di lingua sulla punta. Andò avanti così per un minuto, poi iniziò a massaggiargli le palle e improvvisamente si fiondò ...
... tra le sue gambe, prendendo quell’arnese in bocca. Lui fece un sospiro strozzato e gettò la testa all’indietro contro il poggia testa. Non vedevo più il cazzo del tassista che era completamente nella bocca di Cinzia. Lei andava su e giù, sempre più veloce, facendo il più classico rumore che può fare un pompino energico, quel misto di risucchio e di saliva che segue il ritmo del pompino. Andava avanti, lui a un certo punto le prese la nuca e accompagnava il movimento. Lei alternava momenti di su e giù a momenti in cui lo tirava fuori e lo segava, leccandolo dovunque. Poi, da troia navigata, gli prendeva le palle gonfie, una dopo l’altra, e le leccava come fossero caramelle. Il taxista era in orbita e venne fuori il porco che c’era in lui. Mentre Cinzia gli mangiava il cazzo, con la destra lui le alzò il vestito e le scoprì il culo. Poi, senza tanti indugi, le spostò il perizoma e iniziò a lavorarle il buco. Prima un dito, delicatamente, quindi due dita, energicamente. Quel maiale stava scopando il culo di Cinzia con la mano, le metteva dentro due dita e le muoveva da assatanato. Passarono una decina di minuti, non di più, e lui non ce la fece più. Tenendole la nuca con la mano, mentre con l’altra mano continuava a sditalinarle il culo, la spinse in profondità ed emise una via di mezzo tra un urlo e un grugnito animalesco. Le era venuto in bocca. Lei da vera artista, nonostante tutto, continuò sempre più lentamente il pompino per un pochino, poi lo tirò fuori e piano piano leccò ...