Megastore seconda parte
Data: 19/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: werthex, Fonte: Annunci69
... due persone che vivevano il sesso in modo totalizzante. Ogni centimetro di pelle di Letizia profumava di sesso. La sua carica erotica era prorompente. Amava il sesso come espressione di se stessa. Bastava poco a Letizia ad accendere il desiderio. Aveva voglia. Aveva sempre una gran voglia di cazzo. Quando non poteva avere a disposizione un uomo che la montasse e le infilasse il cazzo dentro, correva in bagno, abbassava le mutandine e cominciava a masturbarsi.
Come era bello per Letizia masturbarsi!
Non era colpa sua se le piaceva il sesso. Amava tutto del sesso. Soprattutto gli odori della pelle. E gli odori delle parti intime. Il richiamo sessuale che scatena l’odore del pene in erezione. Quando Letizia prendeva in mano un cazzo dritto eccitato e cominciava a segarlo, ogni tanto si fermava ed annusava profondamente la sua mano, soprattutto tra il pollice e l’indice piegato attorno a quel cilindro umido di carne. Annusava la pelle della sua mano sporca delle secrezioni del glande. Ne assorbiva l’essenza di uomo. La leccava e si faceva guardare, fissando gli occhi dell’uomo che stava masturbando. Per poi continuare ad afferrarlo lasciando libera la cappella nel suo pugno. Allora si strofinava il cazzo bagnato sul viso per sporcarsi tutta la faccia e farsi lasciare addosso quel sapore di uomo che le scatenava il desiderio e la faceva sentire tanto sporca.
Pur essendo una moglie esemplare ed una mamma affettuosa, Letizia amava sentirsi una grande porca. Adorava tutto ...
... del sesso, e non si puo’ fare sesso senza sentirsi tale.
Le sue mutandine ormai erano bagnate all’inverosimile. Dalla sua vagina scorreva il succo che lubrificava tutto e la preparava suo malgrado a far scivolare su e giù, dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori il cazzo di Marco. Non aveva altro in testa: pensava prima alla sua mano sul cazzo. Su e giù, su e giù, su e giù, su e giù, su e giù…via via sempre più velocemente, su e giù, su e giù, su e giù. Immaginava il rumore che fa la mano quando scivola veloce sul dorso del cazzo scoprendo la cappella e poi riportandola dentro e scoprendola ancora. Poi pensava al cazzo che finalmente entrava in lei, dentro di lei, a spingere dentro e ad uscire fuori per poi rientrare in profondità.
Aveva voglia, Letizia. Una gran voglia di cazzo.
Aveva voglia di essere scopata.
Marco era in trance.
Anche lui non pensava ad altro. Si era dimenticato che ancora doveva passare in banca e poi dal commercialista a consegnare le fatture dell’ultimo mese e poi ancora a ritirare un pacco, e poi all’ufficio dell’amministratore per discutere di quella rata del condominio che aveva pagato ma che non risultava. Si era scordato che il ragazzo del laboratorio avrebbe dovuto passare a studio a mezzogiorno a consegnare il lavoro per il paziente del pomeriggio.
Ma dopotutto era passato al supermercato solo per prendede delle cose da portare in montagna domani, sabato.
Marco adorava andare in montagna.
Aveva un ...