Bocca di miele
Data: 11/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Arzacchio
... sedendosi con il suo sedere nudo sul nero, così risaltando come una cornice aumenta la bellezza del quadro. L’umidità ed il calore del suo corpo a contatto con il piano, lo rende appannato, lo opacizza, ma al tempo stesso ella ci si specchia in giochi di riflessioni come un caleidoscopio rosa, tra piccole luci. E la forma delle cosce si trasforma, appiattendosi, allargandosi e conquistando spazi nuovi. Si apre ai miei occhi rivelando ancora la sua intimità dolce e carica di forze e passione seppur così indifesa. Non posso fare a meno di baciarla ancora, una volta chinato, specchiato al ripiano e tra l’appannarsi dello stesso, freddo e scomodo, completamente il contrario di lei che sopra ad esso attende che io faccia tutto.
Mi tira su il viso con le mani e guardandomi mi dice con lo stesso tono che usa da sempre con me, quasi ad implorare, a convincermi, a sedurmi nella sua voce femminile e dolce, bassa: “fammi tutto quello che vuoi, tutto…”, e puntellandosi con le braccia dietro la schiena, sembra sollevi ancora ed offra maggiormente il suo sesso aperto, a me. Tira indietro le gambe poggiando i piedi sulle sedie affianco, e sembra spezzarsi per quanto le allarghi per farmi spazio. Ed io ad un tale invito rispondo gentilmente, aiutandomi con una mano, indirizzando verso l’apertura alla quale scivolo la mia punta dall’alto in basso ed ancora più volte, con gesti che potrebbero essere volgari, come un pittore ed il suo pennello intriso di colore passa e ripassa sulla ...
... tela, disegnando e colorando lo stesso punto, la stessa area, accanito e pervaso da una spinta creatrice. E sento quelle bellissime sensazioni facendolo, e poi quando mi fermo al centro di quell’area e spingo per entrare, sento ancora una volta quel calore forte, quell’idea di sperduto, di nuovo, di curioso, di dolce violenza, di ritrovare la casa, il nido che ti accoglie e ti trattiene. Vorrei rimanere fermo, così, rilassato come per fare del sesso tantrico ma non ce la faccio. C’è un diavolo dentro di me che mi prende e mi spinge e poi come un pendolo mi costringe ad andare avanti ed indietro, prima lentamente e poi con maggiore velocità. Mi sento sempre concentrato a guardare la sua bocca che si apre per lasciarla respirare meglio, la sua lingua che di tanto in tanto si affaccia ad umettare le labbra e gli occhi che ogni tanto si aprono per controllarmi, per guardarmi e farmi sentire suo, bloccato dal laccio del suo sguardo, bello, sognante e completamente mancante di lussuria. Una dolce normale situazione di accoppiamento tra due persone che si amano, senza spinte che non siano quelle della passione. E spingo piano, e penso tra me che devo farla godere come non ho fatto mai con nessuna, e mentre le stringo i seni, roteo il bacino e mi muovo con gesti differenti ogni volta. Non voglio essere scontato, monotono, egoista, ma voglio eccitarla ed incitarla e sfiorare ogni suo punto sensibile.
Cambio ritmo, casualmente, accelero e decelero, mi fermo e riparto, poi mi umetto i ...