Eccomi
Data: 14/04/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: newmada
... riempì del nostro odore di sesso, io guardavo lei e lei guardava me; le dita, che si riempivano di umori, emettevano il rumore classico dello sciabordio; poi, oscenamente, Agata portò le sue dita alla bocca, leccandole quasi fossero state intinte in una tazza di crema.
"Che fai?", mi venne di dire.
"Mi assaggio... tu non l'hai mai fatto? Ho un buon sapore, sai? Vuoi provarlo? Fammi assaggiare il tuo!"
Fu così che le dita furono poi sostituite dalle nostre lingue, per assaggiarci l'un l'altra.
Il gioco ci piacque da morire e lo praticavamo ogni volta possibile. Una volta, in classe, Agata, di ritorno dalla toilette, mi si sedette a fianco, prese una mia mano e se la portò fra le cosce: toccai il vello della sua vagina.
Con meraviglia le chiesi: "Ma come, sei venuta a scuola senza mutande?"
"No - rispose lei - le ho tolte adesso per vedere cosa si prova a star senza, visto che "O", l'eroina del libro che sto leggendo, è obbligata a non indossarle mai e deve sedere, scostando la gonna o altro, mettendo i propri glutei, nonché la fica, a diretto contatto con la superficie della seduta. Lo scopo è quello di essere sempre disponibile per chi la vorrà e ti confesso che è una sensazione meravigliosa. Mentre tornavo dalla toilette a qui, avvertivo l'aria che mi lambiva le labbra della vagina, mentre ero invasa da un senso di libertà senza uguali. Devi provare anche tu... toglile adesso!"
"Ma le compagne se ne accorgeranno?"
"E a te, importa?"
Così le tolsi ...
... anch'io e, mentre la mia mano le stimolava il grilletto, la sua prese a carezzare il mio.
Le compagne avevano notato e ci guardavano allibite, mentre noi ce la godevamo con la fierezza di chi non ha tabù e si considera al di sopra di certe forme di bigottismo.
Ormai era chiaro: sia a me che ad Agata piacevano i nostri sapori; in occasioni come quella a scuola, non potendo far altro, almeno ci leccavamo le dita, quasi fosse un gelato; intanto, però, si insinuò spontanea in noi la curiosità di verificare se lo sperma del maschio potesse essere altrettanto buono. Invero, la sola parola "sperma" ci metteva in allarme, perché consapevoli che serviva ad ingravidare una femmina; ma, se l'eiaculazione avveniva in bocca, e non in vagina, non avrebbe dovuto esserci alcun pericolo in quel senso?!
Avemmo conferma di ciò, proprio sfogliando i giornali porno di Rocco, il fratello di Agata, dove più d'una donna confessava che, per scongiurare una gravidanza indesiderata, si dava al pompino o alla sodomia.
Quindi, concludemmo, la femmina era stata creata dalla natura proprio per accogliere il fallo del maschio laddove, al momento, ne era avvertito il desiderio.
A parte il discorso "sodomia", che forse lo avremmo affrontato con i rispettivi mariti, ciò che, nell'immediato, ci incuriosiva era se lo sperma fosse stato altrettanto buono di sapore, come lo erano gli umori che secernevano le nostre vagine.
Quella curiosità cominciò ad invadere le nostre menti come un tarlo: come ...