1. Quello che vuoi da me - Cap. 3


    Data: 16/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Numero Primo

    L’effetto della voce di Marco accentuò le sensazioni dovute al bagno di adrenalina in cui mi ero intrisa mentre ero sola, potenzialmente in balia di chiunque si fosse avventurato oltre la porta aperta. Tutti i sensi disponibili erano acuiti ed in allarme, mi sentivo la fronte non coperta dalla benda imperlata di sudore, e la paura aveva, già dalla nostra prima serata, iniziato a agire da afrodisiaco.Ero eccitata. Da morire. E mi accorsi che mi scappava la pipì. Cretina, non ci avevo pensato prima di prepararmi, e adesso non volevo dirglielo. Per quelle due settimane ero rimasta all’oscuro sulle sue intenzioni. Continuai a chiederglielo, ogni volta che ci sentivamo o messaggiavamo, e capitava spesso, ma restava sul vago o cambiava argomento. - Non preoccuparti adesso. Ti lascerò anche un paio di cose, puoi tenerle da qualche parte? - Non puoi farmi questo. E che cosa devi lasciarmi? Troverò un posto, basta che non siano molto ingombranti. Non mi va di dare spiegazioni imbarazzanti a Luca… - Niente di che, un sacchettino che puoi lasciare ovunque. - Va bene allora. Ma non mi anticipi niente? - No, potrei cambiare idea fino all’ultimo minuto, almeno per i dettagli. Quindi aspetto. - E lo sai che sono curiosa. - Certo, e lo faccio apposta. E un’altra cosa...non credi che la nuova te stessa meriti qualcosa di nuovo? - In che senso? - Nel senso che la sostanza è buona, ma potresti impacchettarla meglio - Non mi vesto bene? - Da quando ero diventata la sua schiava, e mi ero resa ...
    ... conto di essere più libera e trattata meglio in quella veste che non da chi tecnicamente era mio pari in un rapporto, avevo iniziato a guardarmi allo specchio di più e con maggior attenzione. Niente di esagerato nel trucco, che non avevo quasi mai usato, e nemmeno nella scelta dei vestiti, ma cercavo di essere più femminile, e forse passare meno inosservata. Tutti si erano accorti del cambio di passo. Tranne uno, ovviamente. E non era Marco. - Al contrario, ma solo in quello che si vede. Il resto è ancora un po’ troppo...semplice? Diciamo così Ecco, l’intimo invece non lo avevo proprio mai considerato. Se si riferiva a quello, aveva ragione. Usavo quasi solamente reggiseni sportivi, e in generale niente che richiamasse una qualsiasi forma di seduzione. Nessuno dei miei ragazzi però aveva badato troppo alla cosa. Il massimo che facevano era toglierlo di mezzo. - Ho sempre pensato che sono più scomodi che altro, quando sono un po’ eleganti. Come le scarpe… - Poi parleremo anche di quelle, e hai visto per quei sandali che invece non è sempre vero quello che hai detto. - Quindi intimo e scarpe. Ma se per le scarpe posso anche vagamente darti ragione, sull’intimo sono quasi inamovibile. Tanto chi lo vedrebbe? - Intanto, per ora almeno, io. Mi piace. - Un punto a tuo favore… - Ma una cosa che non ti entra in testa è che devi, non dovresti, devi, farlo per te. Se anche nessuno dovesse vederti, lo sapresti tu. Un coreografo un sacco di tempo fa obbligava le sue ballerine a indossare ...
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