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Quello che vuoi da me - Cap. 3
Data: 16/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Numero Primo
... mutandine di pizzo, e quando gli chiesero perché lui disse che, anche senza che nessuno le vedesse, si capiva che le indossavano perché si muovevano diversamente. - Per forza, sentirsi pizzicare ad ogni minimo movimento deve essere fastidioso – non l’ho mai sopportato abbastanza da riconoscendone il potenziale seduttivo. Rise anche lui, poi io proseguii – comunque ho capito. Farò un po’ di spese, magari mi farò accompagnare da Valeria, lei ne sa di più. - Al primo giro vorrei che facessi da sola. Vorrei vedere con cosa torni a casa. E offro io, se permetti - Se non dovesse piacerti la mia scelta? - Pagherei, visto che sarebbe piaciuto a te. Poi ti farei aggiustare il tiro. - Punendomi? - No, perché? A meno che non sia tu a chiedermelo, non lo farei per quello. Altrimenti ti direi direttamente cosa comprare. So cosa mi piacerebbe vederti indossare, ma sono curioso di vedere cosa farai. - Ho capito, devo andare in un sex shop… - Se dici così non hai capito niente...non sto parlando di cose da mettere come schiava. A quelle potrei pensare io. Parlo di alzare il livello dell’intimo di tutti i giorni. Anche in quello, ogni giorno devi sentirti un po’ speciale. Non deve servirti un’occasione per dover mettere, che so, un perizoma stiloso o un balconcino che ti valorizzi. E sappi che mi piacciono entrambi. - Grazie della dritta, almeno so da dove partire. Non li ho mai guardati, ho solo un costume da bagno che può essere chiamato perizoma. - Amplierai la collezione. - Com’è stato ...
... aspettare al buio? - Terribile. Non mi piace stare sola, e avevo paura che la porta si aprisse. Non mi sarebbe piaciuto. Mi toccò leggermente fra le gambe, e sussultai lasciandomi sfuggire un gemito mordendomi le labbra - Ma è stato anche eccitante. Senti che roba... Mi vergognai, nonostante la confidenza che avevo con Marco. Ma era vero, la paura stava diventando un motore molto potente. La tensione per tutto il tempo prima del suo arrivo era stata terribilmente afrodisiaca, anche se ero più che sicura che l’entrata di qualcun altro mi avrebbe causato imbarazzo nel caso migliore, e panico in quello peggiore. Mi ero messa in pericolo - Sì - La paura ti eccita. Pensa se un colpo d’aria avesse aperto la porta e qualcuno avesse sbirciato dentro... Si appoggiò al mio corpo da dietro, che non era più mio, e lo sentii eccitato. Mi prese i fianchi e fece scivolare la mano verso l’inguine, fermandosi prima di raggiungerlo. Cercai di sollevarmi in punta di piedi spingendo indietro il bacino perchè mi toccasse, ma le mani salirono con me. - Non così in fretta.. Scesi di nuovo con le piante dei piedi sul pavimento, e le sue dita si spostarono sui seni. Giocherellò per un po’ con i capezzoli, poi li afferrò con forza e li tirò alternandoli in avanti, prima di stirarmeli entrambi al massimo. - Adesso magari ti dispiace che sia arrivato? - No... - Ma fa molto male, vero? - Sì, fa malissimo... Rimase così a lungo, mentre io cercavo di girarmi abbastanza per dargli la mia bocca da baciare, ma ...