1. Quello che vuoi da me - Cap. 3


    Data: 16/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Numero Primo

    ... lui fece finta di non capire e si staccò da me. - Ho portato delle pinzette nuove, e ora le proveremo. I capezzoli mi bruciavano già, ma sapevo che era solo l’inizio. Mi attaccò il primo morsetto, e sentii una scarica partire dal seno e bruciarmi fino al cervello. Gemetti quando il suo peso trascinò verso il basso tutto quello a cui era attaccato. - Adesso è peggio? - Cercai di tirare le corde perchè quel tormento cessasse in qualche modo, ma dovetti arrendermi. Mi prese la mandibola e mi baciò, esplorandomi voracemente la bocca, e il suo peso sul morsetto mi fece mugolare, poi si staccò nuovamente da me. - Adesso l’altro. Sentii qualcosa di freddo sul petto e sulla nuca. Sentii il seno tirato verso l’alto dalla catenella che si tendeva dietro la mia testa, e la mano di Marco strizzò leggermente l’altro seno per sollevarlo. Quando chiuse il secondo morsetto il dolore si moltiplicò. Marco continuò a tirare da dietro finchè entrambi i seni erano innaturalmente sollevati. - Adesso sai cosa farò? - No, ma non farmi più male di così per favore... - Sai che se volessi potrei, giusto? - Sì... - E perchè? - Perchè sei il mio padrone - E tu chi sei? - La tua schiava. - E cosa fa un padrone alla sua schiava? - La tortura - E poi? - Quello che vuole Il dolore cresceva ad ogni secondo. Sotto la benda sentivo che cominciavano a farsi strada alcune lacrime, ma finalmente sentii la sua mano solleticarmi il clitoride. Cercando di muovermi, non feci altro che aumentare la trazione sui ...
    ... capezzoli, ma non potevo fare a meno di implorarlo con il corpo di darmi anche un po’ di piacere. - Sembra che tu sia disposta a sentire quel dolore, in cambio di un orgasmo. Dico bene? - Se vorrai darmelo sì - Posso dirti che verrai... Iniziò a schiacciarmi il clitoride contro la parete ossea sottostante, liberandolo e imprigionandolo di continuo sotto il suo dito. Era sconvolgente, e sentivo che non sarei durata a lungo con quel trattamento. Marco però non era dello stesso avviso, e prima che esplodessi si staccò da me. - Ora voglio che tu rimanga sola con il tuo dolore. Rimarrò qui a guardarti, mentre ad ogni respiro pregherai che ti tolga quei pezzetti di metallo infuocato dalle tette. Lo sentii sedersi sul divano davanti a me, mentre continuavo a sentire il suo tocco ora inesistente. Continuavo ad essere eccitata, senza che niente potesse porre fine a quel miscuglio di piacere e dolore. Lo sentii abbassare la zip dei pantaloni, e pensai che si stesse masturbando alla mia vista. Ansimai, piegando la testa in avanti per cercare di dare un po’ di sollievo ai miei seni torturati. - Dopo, quando tirerai su la testa di nuovo, sarà peggio, lo sai. - Lo so...vorrei succhiarti il cazzo. - Ancora non sei pronta per una cosa del genere. - Perchè? Vorrei tanto, so che ti piacerebbe... Sentii una fitta tremenda cercando di sollevare la testa. La piegai ancora, sconfitta. Perchè non voleva godere di me? - Sei ancora di un altro, quindi niente sesso come lo intendi tu. Adesso sto facendo ...
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