1. Astrid


    Data: 17/04/2020, Categorie: Lesbo Autore: Patrizia V.

    Schipol è l’aeroporto che mi piace di più in Europa: la giusta combinazione di efficienza, estetica moderna e glamour. Non è troppo grande e nemmeno angusto, le indicazioni sono chiare e c’è tutto quello che ti può servire. Insomma: tutto il contrario di Malpensa. Eva è lì che ci aspetta all’uscita: è uno schianto, tutta in bianco come se sulle piste da sci anche se siamo quasi sotto il livello del mare… I lunghi capelli biondo platino sono sciolti sulle spalle sotto un cappellino di lana, e una sciarpa dell’Ajax (le piacciono i colori, non il calcio) le cinge il collo prima di cadere attraverso la giacca a vento e i pantaloni attillati. Mi salta addosso e ci baciamo con foga, infischiandocene delle occhiatacce dei turisti appena arrivati: gli olandesi ormai hanno visto di tutto, e una ragazzina che bacia in bocca una MILF non fa certo più scandalo… Dopo aver baciato me, Eva si esibisce in un benvenuto altrettanto caloroso per Giulia, e io noto per la prima volta la bruna accanto a lei. Astrid. Ha la mia età, mese piùmese meno. Pelle chiara, capelli neri e occhi blu uguali a quelli di Eva. Hanno anche la stessa figura: slanciate e sottili, di media statura olandese (e quindi altissime per noi italiani), mento appena pronunciato e guance un po’ scavate a delineare un viso delicato ma pieno di personalità. Nel caso di Astrid è anche un viso un po’ segnato, come il mio; però lei ha un bel sorriso aperto mentre io ho sempre un’aria arcigna che mi fa sembrare la regina cattiva ...
    ... di Biancaneve. Ci stringiamo la mano, e io leggo la curiosità nei suoi occhi: mi chiedo se lei legge la stessa cosa nei miei… Certo che i suoi sono più belli. - Benvenuta a A’dam, Pat – mi dice – Eva mi ha parlato così tanto di te che mi sembra di conoscerti già! - Uh! Spero di essere all’altezza della mia fama – faccio io, vagamente imbarazzata nel chiedermi quanto a fondo possa essersi spinta Eva nelle sue confidenze. Come moltissimi olandesi, le due van Maar non hanno la patente perché i mezzi pubblici del loro affollato Paese funzionano e loro sono cicliste provette. Quindi prendiamo il treno nella stazione che si trova proprio sotto l’aeroporto e nel giro di pochi minuti sfrecciamo verso sud in direzione di Rotterdam. Astrid abita a Delft, una deliziosa cittadina piena di canali, con tutto lo charme di Amsterdam e senza la sporcizia e il sovraffollamento della città più grande: è un po’ come andare da San Marco a Murano. La casa di Astrid è al secondo piano di una casetta tipica a picco su un canale e con l’ingresso su una stradina pedonale: se anche possedesse una macchina non saprebbe dove parcheggiarla. Per certi versi mi sembra di essere a casa: Delft somiglia molto a Venezia. Le scale sono ripidissime: arrampicarsi con le valige è un’avventura… Ma l’appartamento anche se piccolo è delizioso: tutto in legno ed estremamente caratteristico. Ci sono due camere da letto più o meno identiche e piuttosto spartane, con i futon a terra e porcellane bianche e blu dappertutto. ...
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