LA MATURA DIRIGENTE
Data: 18/04/2020,
Categorie:
Lesbo
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: domrome
... di non andarsene.Chi poteva essere quella piccola folla che si stava gustando il suo imbarazzo mentre legata attendeva? Poi riconobbe Roberto, vestito elegantemente che si avvicinava e la apostrofava col suo “Cucciola”. Di nuovo si drogò del suo sorriso e dei suoi occhi e ascoltò. “Stasera supererai con gioia una nuova prova, sono certo che ne saprai approfittare; adesso verrai bendata e tutto ciò che succederà ti sembrerà appartenga ad altro mondo ed invece riguarderà proprio te Cucciola, sappi meritare l’onore che ti sto concedendo. Sai quanto mi sei cara, stasera altri godranno di te io sarò soltanto il tuo benevolo carnefice, colui che saprà distillare il tuo dolore, per trasformarlo in piacere; buon viaggio amore mio”.Fu bendata, tutto l’apparì come in altra dimensione, mani le misero dei tappi alle orecchie, altre mani la imbavagliarono. Si accorse a pensare che, anche se fosse morta, non avrebbe potuto accorgersene, e si senti immortale. Il suo Roberto era riuscito anche in questo. Come poteva un’immortale provare sofferenza? Sarebbe stata più forte di ogni cosa. Il tempo non trascorreva mai, Roberto, conscio della diversa percezione che ella aveva, stava attendendo alcuni momenti prima di iniziare, consapevole che ogni istante era un minuto per lei. Anna Maria era, infatti, nel limbo della non percezione del tempo, ogni istante era lunghissimo e si trovò a desiderare che tutto iniziasse ma il tempo continuava ad essere immobile in lei. Sentì qualcosa di caldo che ...
... la avvolgeva, mani delicate stavano spalmandole qualcosa sul corpo. Era una crema riscaldata che Roberto aveva fatta preparare per l’occasione, a base di erbe aveva un profumo intenso che doveva contribuire ad allargare i pori della pelle e che quindi avrebbe reso il corpo di Anna Maria ancor più sensibile- Improvvisamente il segnale. Un colpo di frusta la colpì sulle natiche. Quel gesto apriva i “viaggi” i lunghi, intensi, dolorosi, goduriosi periodi cui lui la sottoponeva. Chiamava quegli incontri viaggi e lei si era convinta che fossero in realtà dei veri e propri viaggi della sua mente e del suo corpo verso mete sempre inesplorate e mai pensate potessero esistere. Racchiuse su di se acor di più l’attesa l’inizio di un viaggio era sempre emozionante, ella sconosceva i luoghi ove lui l’avrebbe diretta e viveva quel momento iniziale con trepidazione. Sentiva, intanto, che la crema aveva reso la sua pelle sensibile, sentiva come se il suo corpo si aprisse davanti a quelle persone che la osservavano e che, c’era da scommetterlo, avrebbero preso parte al gioco.Come sempre si apprestò a vivere, senza remore, come lui le aveva insegnato quel nuovo viaggio. Come sempre le capitò di ripensare al loro primo incontro. Lui aveva capito, da quel suo supplicare di non andare via, che lei era la preda adatta, ancora una volta il suo intuito non aveva errato. Si voltò, quella sera, e accondiscese a rimanere ma chiese subito una prova di gratitudine per il buon cuore dimostrato. “Via quel ...