1. LA MATURA DIRIGENTE


    Data: 18/04/2020, Categorie: Lesbo Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: domrome

    ... telefono.La rabbia le salì in gola ma si trovò a inveire contro un telefono ormai chiuso e rimase incapace per molti minuti a pensare. Come ovvio nei primi giorni pensò di mandarlo al diavolo. Cribbio, lei, affermata dirigente che quasi elemosinava un’attenzione. Giammai. Quattro giorni dopo si trovò, indifesa a comporre il suo numero, alle 21,00 esatte. Ogni squillo aumentava la sua angoscia; e se non avesse risposto. Dopo qualche squillo un baleno al cuore annunciò la sua risposta. “Sai che questa telefonata ti consegna completamente a me” furono le sue prime parole. “Si non voglio vivere altri giorni di angoscia come questi” si sentì rispondere. La matura dirigente era caduta, come una bambina, incapace di qualsiasi reazione.“Immagino tu sia sola in casa, quindi denudati immediatamente ed esci sul balcone sempre con il telefonino per sentirmi”- Egli aveva considerato che il buio e l’aria ancora fredda, di sera, ben difficilmente avrebbe fatto indugiare alcuno sui balconi circostanti. Questa considerazione non attraversò la mente di Anna Maria che si sentì morire alla richiesta. “Hai trenta secondi” ormai sapeva che quei tempi erano irrevocabili e, come in preda a follia, si affrettò a togliersi la gonna, la camicetta, la sottoveste, l’intimo (diavolo quanta roba indossava, si trovò a pensare) e uscì nuda sul balcone, col cuore in gola e con un tremore evidente. “Sei sicura di aver tolto le scarpe?”. Come faceva quel diavolo d’uomo a indovinare questa cosa? Le sfilò ...
    ... prontamente. Rimanendo completamente nuda col corpo che cominciava a riempirsi i brividi di freddo. “Conta lentamente fino a trenta, poi rientra dentro, rimani nuda, e attendi” le ordinò lui staccando la comunicazione. Così fece e rientrò, tremante e col fuoco dentro ad attendere silenziosa. Immobile sentì il campanello della porta e l’angoscia la avvolse. Che cosa doveva fare? Rimase immobile, quando sentì il suono del telefono e lui che le diceva “Cosa aspetti ad aprire, vai così come ti trovi cucciola”. Immaginò fosse lui e corse alla porta gelandosi quando si accorse che era un ragazzo che consegnava la pizza che, imbarazzato da quella visione, rapidamente consegnò il dovuto e corse via.“Mangia la tua pizza e mettiti a letto ti chiamerò domani sera, usciremo insieme a cena, ti ho concesso un giorno affinché domani tu possa dedicarlo all’acquisto di abiti decenti e di intimo all’altezza. Sono certo che non mi deluderai cucciola.” Ecco, quel cucciola scoprì che era la sua carezza, il modo per dimostrarle che era contento di lei e si sentì contenta che lui lo avesse detto per ben due volte. Mangiò la pizza e andò a letto, durante la doccia e poi nelle lenzuola, forte, l’impeto di accarezzarsi, sentì la sua vagina abbondantemente lubrificata, vogliosa, s’impose di resistere, era sicura che lui se non le aveva detto di carezzarsi non dovesse farlo. Sempre più preda si addormentò felice nella sua nuova dimensione.Fare compere adatte, il giorno dopo, fu difficile e complicato. Non ...
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