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Non ragioniamo di loro 2
Data: 19/04/2020, Categorie: Incesti Autore: miriana
... propositi, avrei dovuto fuggire …, ed invece, mi dissi: “ Per questa volta, va bene così, ma alla prossima, me ne vado ”. Decisione che rimandai nuovamente quando, mentre l’albino mi penetrava, dopo avermi fatta adagiare sul suo membro, Alex aveva passato il battipanni a sua sorella suggerendole di battermi le terga ogni volta che mi sarei sollevata dal sesso di Jonny, per poi sprofondare nuovamente. La ragione di questa sopportazione era dovuta al fatto che subito dopo il dolore, l’eccitazione aumentava smisuratamente: ogni colpo ricevuto, piaceri, emozioni, turbamenti che si alternavano in me sconvolgendomi. Inoltre, visto che mi sottomettevo volentieri a questa pratica, Pamela suggerì di variare gli attrezzi per la tortura, proponendo delle pinze per stendere i panni, una candela ed un paio di manette, che poi usarono per fermarmi i polsi alla spalliera del letto, per impedirmi di fuggire, mentre Alex mi versava la cera bollente sul seno, sull’addome ed anche sui peli che, folti, mi contornano la vagina. Un gioco che era andato avanti tutta la notte, con varianti anche più dolorose, come per esempio le pinze che mi strizzavano i capezzoli ma anche le labbra della vagina, senza però lasciarmi segni evidenti sulla parte del corpo visibile. Come ormai era d’uso, Pamela o Alessandro mi contattavano con sempre maggiore frequenza, presentandomi ogni volta, persone diverse, con esigenze sessuali stravaganti, eccentricità che mi avevano procurato tanto piacere, ma sovente ...
... anche un eccessivo malessere fisico. “ Questa sera, presentati con un po’ d’anticipo poiché, Pamela, ti aiuterà a indossare degli abiti particolari, intonati alla serata di gala a cui parteciperemo nella villa di un Conte, nostro conoscente ”. Una costruzione antica enorme fra la villa e il castello, a pochi chilometri dalla città, circondata da alte mura ed un cancello in ferro battuto solidissimo, che si aprì automaticamente quando Alex azionò tre volte i fari dall’auto. “ Benvenute, mie care ! ” ci salutò il conte stesso, baciando la mano a me e a Pamela non appena entrammo nel salone immenso, dove ci aveva condotte con estrema sicurezza, Alex, mostrando un’assoluta familiarità con quel posto. Tutte le persone presenti erano vestite in tema del periodo settecentesco che gli arredatori avevano ridonato all’ambiente. Un clima storico principesco, con tavole imbandite di ogni ben di Dio, e con varie bottiglie di campagne nei portaghiaccio in argento. La cosa più strana pero erano i due troni dorati che facevano bella mostra di se su una specie di palco ricoperto da tappeti, credo persiani, davvero molto belli, e penso anche di valore, il tutto ammantato da melodie sinfoniche di rara sensibilità e bellezza musicale. “ Una delle due gentili damigelle venute a trovarci, amiche e amici miei, verrà eletta regina della sera da tutti gli uomini, poi, toccherà alle donne eleggere un uomo fra tutti i presenti, il quale si siederà sul trono accanto a lei ” aveva annunciato il conte, con ...