1. Ma chi me lo doveva dire ... (6)


    Data: 21/11/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: reninytxis, Fonte: Annunci69

    ... cacciatore da zoo, che cerca di mettermi in gabbia.
    
    Mi guardò, cercando di sorridere sembrando indifferente.
    
    -il problema è che io AMO essere circondata di affetto e di attenzioni, ne sono avida. Ma non posso accettare il prezzo da pagare. Non è nella mia natura.
    
    Capivo quel che voleva dire, ma non riuscivo a trovare argomenti che la confortassero. Decisi così di parlarle di me.
    
    -Sono stato appassionatamente innamorato di mia moglie per più di quindici anni. Le sono stato accanto ogni istante che potevo, specie quando sono arrivati i bambini …
    
    -Quanti ne hai?
    
    -Due, Sara e Daniel. Sono grandicelli ormai, pronti per spiccare il volo, quasi. Ma in tutto il ménage sono stato presente, mai assillante. Non è nella mia natura. – e le ammiccai. Lei rise.
    
    -Non credo si tratti di prezzo o compromessi. – ripresi dopo un breve silenzio – Nel mio caso si è chiusa una fase e se n’è aperta una nuova, che lo volessi o no. Ho sofferto, tanto. Ma questo dipendeva dall’averlo potuto prevedere, o avvertire, da quanto fossi preparato. Da quanto egoista fossi nel rapporto.
    
    La guardai.
    
    -Vedi, Franca, la mia ex, è sempre stata bisessuale. Ed io lo sapevo. A ciascuno la sua natura, come vedi. Sapevo di essere geloso solo dei suoi sentimenti e, finché mi avesse amato, ogni suo gesto era accettabile.
    
    -Accettabile? – fece lei con espressione scettica.
    
    -Esatto! Hai capito subito dov’è l’incrinatura. “Accettabile” non è come “accettazione”: io ho tollerato, non condiviso ...
    ... questo suo aspetto. Si prendeva i suoi spazi ed io la lasciavo andare: “è giusto così” mi dicevo con convinzione. Ma quando mi ha affrontato dicendo che era innamorata di un’ALTRA ho capito dove avevo sbagliato, COME avevo sbagliato … ma troppo tardi. E me ne sono fatto una colpa per cinque anni.
    
    -E adesso? – mi chiese, fissandomi con uno sguardo penetrante. Sorrisi.
    
    -Ho vissuto come un penitente, non so esattamente per quanto tempo. Poi ho cominciato ad uscire, a frequantare gli amici che cominciavano a pensare che fossi partito, o peggio. Ho partecipato a tutte le feste e saggi dei miei figli, almeno li dove era richiesta o tollerata la presenza dei genitori. Ho conosciuto donne, alcune mi tentavano molto con la loro disponibilità ad una relazione stabile, altre volevano una lunga corte per pochi momenti di trasgressione ... – Alzai lo sguardo verso la campagna, serio – Sai, c’è una fauna quanto mai variegata la fuori.
    
    Mara scoppiò a ridere. Si sporse dalla poltrona e mi stampò un lungo bacio sulle labbra.
    
    -Vorrei essere stata altrettanto filosofica nella mia vita.
    
    -Io credo che tu lo sia diventata, vero?
    
    -Appena in tempo! – mormorò. Restò in silenzio per qualche minuto.
    
    -Come ti ho detto, ogni uomo ha cercato di controllare la mia vita. Perfino il mio primo fidanzatino, figurati! Per fortuna ho sempre avuto mio padre a sostenermi. Mi diceva che ero un cavallo di razza e che nessuno avrebbe potuto mettermi briglie e sella a meno che non l’avessi voluto ...
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