Ma chi me lo doveva dire ... (6)
Data: 21/11/2017,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: reninytxis, Fonte: Annunci69
... io.
-Grand’uomo…- mormorai con ammirazione.
-Oh si! - disse lei compiaciuta.- Un giorno ho incontrato un uomo affascinante, sembrava avere il controllo di ogni cosa, di poter avere tutto ciò che desiderava senza sforzo. Ma implorò me di diventare sua moglie, tra tante bellissime done che smaniavano per lui. Ne fui lusingata e sembrava totalmente preso da me, presente senza essere ossessivo. Una trappola in cui ti accorgi di essere caduta solo quando si è chiusa: dopo la nascita di Betta diventò esattamente come tutti glia altri, ormai ero in catene e non potevo sfuggirgli!
-E invece tu hai continuato a lavorare pur facendo la mamma. – conclusi io. – Tanto di rispetto, Mara. Una scelta coraggiosa.
-E massacrante, non ne hai idea! Ma il guaio è che, anche riuscendo a liberarmi di lui, sia pure con notevoli vantaggi economici, ci sono cascata un’altra volta! E nello stesso tipo di trappola!
La osservai a lungo, in silenzio. Beh, posta così la cosa non sembrava proprio normale!
-E dopo il secondo divorzio? – le chiesi.
-Avevo imparato la lezione. Lasciai il secondo bastardo che il bambino era ancora piccolo e da allora ho praticamente vissuto come una madre single, dividendomi tra i bambini ed il lavoro. E per single intendo praticamente in clausura.
In quel momento arrivò Anna sbadigliando e ravvivandosi i capelli.
-C’è un caffè? – chiese.
-Da fare. – rispose Mara. Anna si chinò su di lei e la baciò. – Luca?
-No grazie. – risposi tirando un ...
... lungo sorso di tisana dalla mia tazza.
-E poi ho incontrato lei. – continuò guardando Anna che entrava in cucina. – Amore a prima vista. Tu e il tuo ragazzo invece?
Risi. Pensare a Giò come al “mio ragazzo” era un misto di imbarazzo e lusinga. Le spiegai come fosse un po’ presto definirlo il mio ragazzo, essere stato sul filo del rasoio sia pure per brevissimo tempo ... Mi ascoltò senza interrompermi, mentre Anna era tornata con il vassoio del caffè.
Mara mi guardò a lungo, senza dire una parola.
-Adesso come stai? – mi chiese alla fine, seria.
-E me lo chiedi? Mi sento come se fossi tornato a rivedere la luce dopo tutto questo tempo! – fissai i suoi splendidi occhi verdi, poi quelli profoondi di Anna che mi sorrideva. –Vuoi la verità? Oggi sono rinato!
Mi alzai, baciai tutte e due, presi l’altra tazzina di caffè per Giò e me ne tornai sul terrazzo da lui, lasciando il telo sulla poltrona. Prima di girare l’angolo che portava alla scala, guardai da sopra la spalla: Anna, in braccio a Mara, le baciava l’orecchio ed il collo. Mara mi sorrise ammiccando.
Giò era sveglio, disteso braccia e gambe aperte al sole.
-Ehi, uomo di Vitruvio! Il caffè!
Si alzò a sedere e prese la tazzina ancora bollente.
-Che vacanza fantastica! – mormorò. Poi si volse a me, serio. – Luca, è ancora la nostra vacanza?
Non risposi subito. Lo guardai a lungo, poi gli sorrisi e lo baciai.
-Dipende cosa intendi per “nostra”.
-Beh – fece lui tra un bacio a l’altro – tua e ...