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Alessandra tra le vipere -8- Come le vampire
Data: 23/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Alessandra V.
... noncuranza, mi guardo intorno e poi torno su Jillian. – Una visita forzata alla galleria Buon Compleanno Ronald Reagan? – Ma no, non quella porta, quella dopo! – Quella col gorilla di guardia? – Esatto. Attraverso quella porta si arriva al piano di sotto, all’Inferno dei Bari. – L’Inferno dei Bari? – Una camera insonorizzata dove portano gli incoscienti che hanno deciso di sfidare il Venezian. – Ed escono con qualche dente in meno immagino. – In realtà la punizione varia a seconda del capo d’accusa. Sono per lo più cose che devono servire a spaventarli. – Ad esempio? – Beh, quando lavoravo qui… – abbassa la voce per non farsi sentire – …avevo sentito che se uno veniva beccato a barare a blackjack lo portavano di sotto, gli facevano appoggiare la mano destra sul tavolo e poi gliela spaccavano a martellate. – Ahi ahi …ma non hai detto che dovevano essere spaventati? – E secondo te uno a cui hanno appena fatto a pezzi una mano con un martello non è spaventato? Ad un quarto alle nove stiamo uscendo dal casinò con 500 dollari in più nel portafogli ed una bottiglia di Chardonnay da 200, rigorosamente sul conto del nostro benefattore dagli occhi a mandorla che in questo momento sarà da qualche parte a spippettarsi col naso infilato sotto l’ascella di una battona locale. Il piano di Jillian era di andare a mangiare italiano in uno dei ristoranti più rinomati della città, “le linguine con gli scampi migliori del mondo” mi aveva ripetuto in viaggio mentre si preparava una dose, ma la ...
... sottoscritta, una volta arrivate, aveva un buco allo stomaco talmente grande da cedere miseramente di fronte ad un chioschetto messicano per due burritos al formaggio. Jill mi aveva squadrata con uno guardo che conosco bene e che significa “Lo sai quanti grassi saturi ci sono dentro quella roba?” dopodiché, come una faina, mi aveva trascinata via impedendomi di pagarli perché secondo lei tirare fuori soldi per quella specie di veleno era qualcosa di profondamente immorale. Una volta giunte in albergo, come una brava maestrina, me li aveva sequestrati con la promessa che me li avrebbe riconsegnati il giorno seguente, per la colazione. Ma anche senza questo imprevisto messicano la nostra cena italiana non sarebbe mai potuta andare in scena, e questo per due motivi: 1) Jill non aveva calcolato che trovare un tavolo libero in un qualsiasi ristorante decente di Las Vegas durante il weekend della settimana del trading era praticamente impossibile e 2) appena arrivate in hotel Craig aveva mandato un messaggio alla mia amica irlandese spiegandole che avrebbe avuto una pausa dalle 21:00 alle 23:00. Jill aveva cercato di tranquillizzarmi che se volevo sarebbe rimasta con me ma dal momento che vedevo chiaramente quel particolare luccichio nei suoi occhi che significava “ho una voglia di scopare che muoio” l’avevo mandata in pace con un “Tranquilla, io vado di sotto a conoscere personaggi sinistri, tu mandami un messaggio quando hai finito”. Alle 20:43 sono in camera a scegliere le scarpe ...