Soggiogato – niente ripensamenti
Data: 21/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: amante_deipiedi, Fonte: Annunci69
... d’un tratto con degli occhi gelidi, penetranti, come se mi stesse scrutando dentro “non hai capito cosa sta succedendo? Sei più stupido di quanto sembri..”
“che…che cosa c’è?”
“ti sto dando la possibilità di chiuderla qui. E tu che fai?? Ci ritorni come un coglione, sapendo di uscirne assolutamente sconfitto?! Devi essere proprio stupido”
“scusami, perché sarei quello stupido??” provai a dire, con un moto di virilità estremo (che sicuramente non mi si addiceva e che era tradito dalla mia postura e dai miei atteggiamenti da timorato di dio).
“ti sto osservando da prima nell’aula. Sei sbiancato quando mi hai vista, sei diventato un’altra persona, mi hai seguita al bar senza distogliere un attimo lo sguardo dalle mie gambe e per giunta”, concluse, “anche se non devi essere molto dotato, hai un’erezione mostruosa. E stai letteralmente sbavando, ipnotizzato dal movimento dei miei piedi”.
SBAM. Frecciata in pieno petto, colpito e affondato. Non sapevo bene cosa rispondere, anche se mi aveva colpito in pieno.
“bè, non neghiamolo, l’altra sera è successa una cosa che ha dell’inverosimile” dissi, cercando di intavolare una conversazione che fu però stroncata sul nascere.
“NON TI STO DICENDO COSA E’ GIA’ SUCCESSO, TI VOGLIO DIRE CHE HAI LA POSSIBILITA’ DI USCIRNE, PRENDERE LA PRIMA USCITA E NON FAR PARTE DI QUESTO MONDO. Non devi farne parte, non è giusto, dico davvero, non farlo o ti ritroverai dentro senza possibilità di uscita, in un gioco meraviglioso e ...
... perverso, soggiogato dai tuoi stessi istinti. Te lo dico ora, prima che sia troppo tardi” disse alzando la voce.
Esitai, ancora una volta, senza sapere che rispondere, con molti interrogativi e dubbi su ciò che aveva detto. Qual’era questo mondo?? Ma di cosa stava parlando?? Mille domande a cui avrei voluto dare una risposta. Eppure ero come bloccato, attanagliato li senza riuscire a proferir parola. Il senso di paura e di insicurezza cresceva, ed iniziavo a capire il perché: mi sentivo fragile, insicuro, debole davanti a lei; mi ci aveva sempre fatto sentire così in realtà, ma adesso ne avevo maturato la consapevolezza. La consapevolezza della mia inferiorità, senza mezzi termini.
“ok, sei il coglione che speravo di non dover vedere mai. Vieni forza” e mi tirò di nuovo per il braccio.
“dov’è che mi porti oh?...” , non feci in tempo a finire la frase che subito mi artigliò il braccio con le unghie e mi trascinò verso il corridoio del bar. Dopo pochi passi svoltammo l’angolo e ci ritrovammo di fronte ai bagni.
“entra forza”
“ma..io…che cos…”SBAAM. Ceffone in piena faccia, dato col dorso della mano tanto da farmi sentire le sue nocche sui denti. Mi intimò di entrare nel bagno degli handicappati, e così feci. Stava succedendo tutto troppo velocemente, di nuovo, e come se non bastasse sentivo di non poter reagire. Era piccolina, più piccola di statura rispetto a me….ma era più forte.
Mi fece entrare cosi nel bagno. Era uno di quei bagni particolari per disabili: appena ...