1. Soggiogato – niente ripensamenti


    Data: 21/11/2017, Categorie: Etero Autore: amante_deipiedi, Fonte: Annunci69

    ... strapparle un bacio.
    
    Si ritrasse subito, alzandomi il capo e costringendomi a guardarla negli occhi. Sublimi, meravigliosi occhi verdi, attraverso i quali potei scorgere un bagliore fulmineo.
    
    “immaginavo accadesse tutto ciò: avevo previsto che non potevi reggere, sei un verme, cosa ci si può aspettare dai vermi come te??” disse, e mentre lo diceva il movimento della sua gamba si era fatto più deciso e muoveva verso di me “E’ Q U E S T O C H E V U O I ???” – scandì lentamente, mentre ormai il suo ginocchio stava salendo e scendendo sul mio interno coscia – “rispondi quando ti chiedo qualcosa, sii educata……..Carolina……”
    
    “uhmpf Iiio ssi nno” cercai di piagnucolare qualcosa, ma la verità era le gambe stavano per cedere, sentivo il mio cazzo pulsare ad ogni movimento del suo ginocchio e non potevo muovermi, soprattutto la testa (che seguiva ancora i movimenti imposti dalle sue mani).
    
    TUNF - sentii un rumore sordo e cupo, seguito da una strana (ma ahimè conosciuta) sensazione di dolore/piacere che proveniva dal mio basso ventre. “non rispondere o rispondere in maniera poco chiara NON E’ UNA RISPOSTA. E per di più adesso lo so, e lo stai capendo anche tu: tu lo vuoi, tu vuoi tutto questo” fece lei, mentre mi teneva inchiodato al muro con il ginocchio che premeva in maniera mostruosamente energica contro il mio cazzetto in erezione “tu vuoi e ti meriti tutto ciò che ti sto facendo, mia cara Carolina. E’ finito il tempo dei ripensamenti: oramai sei e sarai sempre un ...
    ... verme che necessita di un padrone per il suo sostentamento; non provare più NE’ a balbettare NE’ a non rispondere quando vieni interpellato. C H I A R O ??”. La cosa che mi stava facendo impazzire più di tutte non era tanto la situazione (diciamocelo, perché tentare di opporsi quando non si hanno le forze per farlo?), o la paura (avevo capito che i miei timori erano dovuti alla sua assenza: con lei al mio fianco non avevo più un briciolo di paura), quanto il fatto che con quel suo meraviglioso e maledetto ginocchio mi stava continuamente torturando: era capace di muoverlo in un modo e provocarmi una scossa di dolore immane, e di muoverlo in un altro facendomi arrivare a provare addirittura piacere. “C H I A R O P U T T A N E L L A??”.
    
    “Uhmpff Si.” Dissi, tanto ormai mi era chiaro che era inutile contrastarla (e contrastare anche me stesso!); mi aveva anche fatto capire che ogni mia risposta positiva sarebbe stata seguita da un “premietto”, o un’alleviazione delle sofferenze, mentre guai a provare di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato.
    
    “SI COSA CARO??” mi disse, fermando il movimento di torsione che mi stava uccidendo ma non mollando del tutto la presa.
    
    “uuhm Ssi mia Signora.”. Ecco, era la parolina magica che serviva: quanto cavolo ero stato stupido ad oppormi, quanto ero stato idiota stamattina a non salutarla in quel modo. Lentamente Lei cambiò posizione tenendomi sempre ancorato col ginocchio, si portò lateralmente a me, ponendosi alla mia destra e con le ...