1. Innocenza


    Data: 12/05/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    Quell'estate avevo dieci anni, mia madre si era appena risposata ed essendo ancora in luna di miele sarei stato solo un impaccio, mio padre era partito per la Grecia con la sua nuova fiamma e sarei stato altrettanto di impaccio. Così andai a trascorrere la stagione con mio zio, fratello di mia madre, sposato e senza figli. Possedevano un bungalow in una specie di villaggio turistico con tanto di spiaggia privata riservata a proprietari e villeggianti, uno di quei posti che sarebbero belli se ci fosse meno gente e incantevoli se non ci fosse nessuno. Vicino c'era anche la famiglia della sorella di mia zia, composta da madre, padre e due figlie, di ventisei e ventidue anni, Catia e Sabrina. Catia era già madre di un bambino, il marito era rimasto a lavoare in città e veniva a raggiungerla solo nel fine settimana; era una ragazza maliziosa, dai denti sporgenti, appesantita dal recente parto e dal seno prorompente e non so perché, fin dal primo momento assunse un atteggiamento provocatorio nei miei confronti. Sabrina era molto diversa dalla sorella: magra ma non esile, il viso angelico incorniciato da lunghi capelli neri. Era più seria e riflessiva di Catia, sorrideva di meno ma quando lo faceva ti apriva il cuore o, almeno, lo apriva a me: mi innamorai di lei immediatamente. Al contrario della sorella che mi prendeva sempre in giro, mi ignorava e io, in fondo, mi beavo di questa indifferenza, ammirandola a mio piacimento e fantasticando su di lei. Questo sentimento aumentava ...
    ... la mia aria trasognata e assente, già resa malinconica dalla consapevolezza che mi trovavo lì ospite, tra gente quasi sconosciuta, perché i miei genitori non mi volevano tra i piedi. Il disagio di tale situazione, unito alla mia naturale timidezza, mi portava a trascorrere le giornate silenzioso e svagato, mettendo in imbarazzo gli altri che, provando a scherzare con me, si trovavano di fronte un muro di gomma contro cui rimbalzavano le loro celie. Un giorno avvenne una specie di incidente che ebbe delle conseguenze per me spiacevoli. Ho detto che Catia era madre di un bambino ed era ancora in fase di allattamento, così, in un momento in cui eravamo sotto l'ombrellone, lei, sua madre ed io, oltre al lattante, si slacciò il reggiseno, mostrò una superba tetta gonfia di latte e si portò il figlio al capezzolo. Arrossii violentemente a questo spettacolo, del tutto nuovo per me, e lei, scoppiando a ridere fin quasi a schizzare lontano i denti sporgenti, mi chiese se volessi anch'io un po' di latte. "Hai visto come mi guarda il maialino?", chiese alla madre. "Avresti fatto meglio a mandarlo via prima di scoprirti", rispose la signora, che pure mi guardava con una certa malizia. "E perché? E' nell'età giusta per imparare certe cose." Poco male se fosse finita lì ma provò il bisogno di raccontare a tutti come ero andato in deliquio vedendo il suo seno. Cercavo di evitare l'imbarazzo e la noia che mi davano queste chiacchiere fuggendo via non appena cominciavo a sentirle. Purtroppo ...
«1234...»