Innocenza
Data: 12/05/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti
... quell'incidente aumentò le non richieste attenzioni della grassona che voleva sempre mi sedessi vicino a lei a tavola per stuzzicarmi meglio. Solo nel fine settimana trovavo pace: l'arrivo del marito, infatti, calamitava tutte le sue attenzioni ed energie e finalmente mi ignorava del tutto. Mia zia e la sorella ridacchiavano sul fatto che Catia, quando c'era lo sposo, era sempre la prima ad andare a letto e l'ultima ad alzarsene e scommettevano che presto avrebbe fatto un secondo figlio. Stentavo a seguire i loro discorsi e sembrava che dessero fastidio anche a Sabrina che ad un tratto mi chiese se volevo un gelato. Era quasi la prima volta che mi rivolgeva la parola e la seguii docile al bar, dove gli sguardi ammirati dei maschi ne scrutarono le bellissime gambe e il fisico perfetto. Pareva triste e sorseggiava un'aranciata mentre io consumavo il mio gelato, dandole delle occhiate furtive. Alcuni ragazzi provarono ad attaccare discorso ma lei li gelò e, penso per scoraggiare altri approcci, mi mise un braccio attorno al collo e così stretti uscimmo dal locale. Subito fuori si staccò da me ma il turbamento provato per quell'improvviso contatto non mi lasciò per il resto del giorno. Passò il fine settimana, Catia restò sola e, tra una poppata e l'altra, tornò al suo divertimento preferito: tormentarmi. Un giorno organizzarono una gita a una nota località non lontana e io avrei fatto volentieri a meno di parteciparvi, anche perché non c'era posto in auto, ma lei disse che non ...
... poteva partire senza il suo fidanzato e così mi tirò dentro e mi fece salire sulle sue gambe. La mia testa poggiava sulle grandi e morbide tette e le sue braccia mi cingevano tutto; se poi si considera che accanto a noi sedeva Sabrina, le lunghe gambe nude in evidenza, inevitabilmente provai un fremito all'inguine ed ebbi, se non la prima erezione in assoluto, certo la prima di cui ho conservato un ricordo preciso e netto. Le risate esagerate di Catia mi facevano sussultare e temevo che si accorgesse del mio stato e mi tradisse davanti a tutti, sentivo che sarebbe stata l'umiliazione più grave e non l'avrei sopportata. Per fortuna giungemmo a destinazione e sgattaiolai fuori dell'auto senza esitazioni. Il ritorno fu meno tormentato: Catia pareva più tranquilla e io, dondolando sulle sue cosce finii con l'assopirmi con il capo sulle tettone. All'arrivo mi svegliai ma Catia mi aveva già tirato fuori tenendomi in braccio e portandomi in casa tra le risate generali. Tuttavia l'umiliazione maggiore doveva ancora venire: qualche giorno dopo avevo fatto un lungo bagno (sapevo già nuotare molto bene, l'unica cosa che mi aveva insegnato mio padre) e stavo tornando al nostro angolo dove mia zia, sua sorella e Sabrina prendevano il sole. Mia zia mi chiese com'era l'acqua e avevo appena cominciato a rispondere quando all'improvviso vidi lo slip ai miei piedi e mi ritrovai nudo davanti a loro. Naturalmente era stata Catia che da dietro mi aveva abbassato il perizoma e ora si godeva ridendo ...