L'apice del piacere: L'incesto
Data: 13/05/2020,
Categorie:
Incesti
Autore: miriana, Fonte: EroticiRacconti
... di crema acquistata in farmacia, e dopo avermi curvata sul bordo della vasca alla pecorina, mi aveva irrorata in ogni dove con la pomata, fra i glutei fuori e dentro l’ano con abbondanza assoluta e poi, senza ascoltare le mie suppliche, mi aveva impalata con determinazione, costringendomi ad urlare come un’ossessa per il dolore. Sofferenza che mentre lui entrava e usciva dentro di me, si era attenuata gradatamente fino a portarmi sensazioni piacevoli, in un primissimo momento, ma che dopo divennero sempre più gradevoli, ed infine si tramutarono in orgasmi stratosferici di tale intensità che, nel bel mezzo della pazzia sessuale, mi sentivo quasi morire. “ Ora, sorellina mia, sei una vera femmina, una fantastica donna da letto, una vera mignotta capace di competere con tutte le più note Escort che circolano nel nostro paese ” aveva affermato, orgoglioso per essere stato lui a condurmi su quel cammino, sicuramente piacevole, anche se estremamente pericoloso percorrendolo in modo poco attento. Dato che i nostri rapporti sessuali erano diventati sempre più frequenti Marco aveva chiesto a un suo amico di prestargli le chiavi della villa, così potevamo andare lì a scopare senza temere di essere sorpresi. Questi, pensando che io fossi una delle varie donne di passaggio che mio fratello si sbatteva, gli aveva imposto, per ottenere le chiavi, di scoparmi almeno una volta. Per il timore che mi rifiutassi, Marco aveva programmato la cosa senza dirmi nulla, e dopo avermi bendata per ...
... sperimentare nuovi giochi sessuali, aveva detto lui, si era allontanato cedendo il mio corpo al suo amico. Pure se avevo subito compreso l’intrallazzo, visto che la nuova esperienza mi aveva eccitava da morire, ero stata al gioco e goduto come un’ossessa, prima di uno, dal membro piccino, lungo, e molto nervoso, e poi di quello di mio fratello, di una misura soddisfacente per una qualsiasi donna che pretenda un membro superiore di gran lunga alla media. Lo stratagemma, di cui io avevo finto di non capire, aveva indicato a mio fratello il modo per invitare altri suoi amici così, con la scusa che con la benda sugli occhi avevo goduto tantissimo, aveva comperato una mascherina che poi mi faceva mettere ogni volta che ci recavamo alla villa, dove, una sequenza interminabile di uomini, si alternavano su di me prendendomi come meglio credevano, eccitandolo in tal modo da riservarsi l’ultima cavalcata per il motivo che gli piaceva strofinarsi sul mio corpo inondato di sperma altrui, e nel mentre dare il tempo ai suoi amici di dileguarsi. Agli occhi di Marco e degli altri uomini che mi usavano, sicuramente apparivo come una mezza scema, incapace di avvedersi di ciò che mi stava accadendo. Ma a me, della loro opinione, certo non importava nulla. L’importante era non rompere l’incantesimo che mi aveva incatenata anima e corpo a un gratuito sistema di piacevolezze sessuali senza dimostrare apertamente di essere una ninfomane, aggettivo che invece mi calzava perfettamente. La vigilia di ...