1. Regalo perverso per la loro amica


    Data: 17/05/2020, Categorie: Scambio di Coppia Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... perfettamente la stazioncina dove scesi. Anonima. Grigia. Pochi viaggiatori ne scesero e sciamarono via senza prestare attenzione a nulla. Persone normali che probabilmente tornavano a casa. Desideravano, o almeno così immaginai, solo il tepore ed il conforto delle proprie case. Tutti tranne me. Un uomo mi attendeva. Basso, insignificante. Era lì per me e mi attendeva. Un cenno di saluto sospeso fra l’imbarazzo e la timidezza. Salii con lui nella sua utilitaria malandata. Mise subito in moto e ci allontanammo. Fra noi poche parole furono scambiate. Probabilmente dopo essersi accertato che ero ben io quello che aveva visto in foto, non aveva bisogno di altro. Io non ero lì per lui. La strada divenne rapidamente una provinciale immersa nel buio. Ai lati argini boscosi e le fronde dei boschi intorno si stendevano su di noi. Poi, una luce. Un misero piazzale ospitava un modesto ristorante di campagna, poco più di una trattoria. Una banale trattoria di campagna con il suo parcheggio. Una sola finestra brillava. Una sola automobile era parcheggiata. Tutto intorno silenzio. Il ristorante era chiuso. Dentro c’era luce. Dentro c’era qualcuno per me. O, per meglio dire, io ero lì per qualcuno. Era la mia destinazione e la fine di quel viaggio. Il mio misterioso accompagnatore era né più né meno che il mio personalissimo Caronte. Certo, a modo suo era anche lui un diavolo. Ma in quel caso il suo ruolo era solo quello di traghettarmi dalla luce all’ombra. Di portarmi nel lussurioso ...
    ... inferno che mi era stato promesso. Aveva gettato lui l’esca, qualche giorno prima. Fra tutti i pesci caduti nella sua rete, aveva scelto me. Mi aveva giudicato, bontà sua, il pesce più interessante. Quello più agguerrito. Quello più adatto. Il Prescelto. Quello che intendeva offrire come regalo all’amica sua e della moglie
    
    Cosa facevo lì? Perché ero in quel posto dimenticato da Dio e dall’aspetto vagamente equivoco. Chi mi attendeva all’interno? Avrei trovato ciò che mi era stato promesso? Avrei avuto brutte sorprese? Come unica magra precauzione avevo lasciato a casa portafoglio, orologio e catenelle. Pochi contanti nelle tasche. Che interesse avrei potuto rivestire per un ladro? Mi tranquillizzavo così. Ebbi tanti timori nei giorni precedenti. Ma non esitai mai. Non ebbi mai il minimo dubbio che sarei andato. Ero di fronte all’abisso? Certamente. Mi ci sarei gettato. Perché era la mia natura.
    
    Ero stato contattato, come dicevo, qualche giorno prima. Il luogo dell’adescamento non poteva che essere il web, ricettacolo di ogni desiderio e di ogni trasgressione per coloro abbastanza coraggiosi o abbastanza folli da voler provare tutto. Era un mondo con le sue regole, dure e impietose. La crudele legge della domanda e dell’offerta obbligava ogni maschio a competere con le sue armi più affilate: bell’aspetto, brillantezza, sicurezza, sensibilità, ascolto, simpatia. Vae victi. Quel mondo non faceva prigionieri. Toccava indurirsi molto in fretta, capire come muoversi, capire come ...