1. Regalo perverso per la loro amica


    Data: 17/05/2020, Categorie: Scambio di Coppia Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... sapevo io. E la duplice consapevolezza mi dava le vertigini.
    
    I due si dileguarono, dicendo di chiamarli alla “fine di tutto”. Scese il silenzio e fummo faccia a faccia. Chissà che pensieri attraversavano la sua mente? Chissà se era emozionata, se aveva paura. Chissà se era già eccitata. Lei voleva togliersi dall’imbarazzo e si avvicinò subito a me. Non era più tempo di convenevoli. Cosa avremmo mai potuto dirci? La sua bocca cerco subito la mia. Avida, intensa, divoratrice. La timida che si butta, perché non riesce più a gestire il turbine di emozioni che la squassa. Io ero lì per seguire la fantasia, e mi avventai con uguale foga. Le mani volavano in cerca di lembi di pelle scoperta. Doveva essere diretto e brutale e lo sarebbe stato. Mi alzai di fronte a lei, e il messaggio non avrebbe potuto essere più esplicito. Forse con l’esperienza che ho oggi le avrei ordinato di inginocchiarsi ma lì non osai. Andando a tentoni mi slacciò i pantaloni e iniziò a usare la bocca. Mi sorprese ancora la sua foga; e la sua profondità. Cercava di continuo di prenderlo fino in fondo. Non avvertii mai i suoi denti; la sua bocca rimase spalancata per farmi avvertire solo la morbidezza bagnata. Prima le labbra, poi la bocca infine la gola. Mi diede i brividi; presi sempre più l’iniziativa; sapevo di potermelo permettere. Le afferrai quindi la nuca con gentile fermezza e iniziai a spingermi. Non ebbe alcun problema ad assorbire e assecondare quell’assalto diretto. La trattenevo fino quasi ...
    ... a soffocarla, per poi darle tregua e vederla sbavare. Come una cagna. Poi toccò a me. La spogliai lentamente lasciandole solo le calze (sì, erano proprio autoreggenti!). Volevo essere all’altezza del piacere che mi era stato elargito. All’altezza della scelta. E, più banalmente, volevo darle piacere. Sentirla fremere. Volevo darle una serata che non avrebbe mai dimenticato; anche se solo una volta. Non smisi di tormentare il suo clitoride e la sua fessura. Continuai fino che i suoi spasmi si trasformarono in un orgasmo. O perlomeno quello che a me parve un orgasmo.
    
    Quando la sentii completamente fradicia e aperta la volli penetrare. Le chiesi di mettersi a pecorina. Una frase breve e secca: “en levrette!”. Ho sempre adorato vedere quando la mia compagna di giochi si gira e si dispone in modo da essere montata. Adoro vederla offerta senza ritegno. Entrai senza fatica, le afferrai i fianchi… e iniziai a spingermi dentro di lei. Alternavo velocità e profondità. La possedetti senza ritegno, senza tregua. Fra noi c’era trasporto. Non potendo usare gli occhi, di certo gli altri suoi sensi erano amplificati. Odore, gusto, tatto, udito. Come le arrivavano i miei gemiti?
    
    Quando venni uscii lentamente dal suo corpo e ci sdraiammo fianco a fianco. Le accarezzavo mollemente i fianchi mentre il nostro respiro lentamente rallentava. Colsi il suo tormento interiore. Cosa fare? Decisi di chiederglielo direttamente: “vuoi toglierti la benda?”. Silenzio. Esitò. Era così maledettamente ...