1. Picnic


    Data: 22/05/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Guzzon59, Fonte: RaccontiMilu

    ... stesso tempo, guardavo con concupiscenza la schiena di mia nipote Elisabetta che si muoveva davanti a me, mentre il mio cazzo le stava sconquassando la figa.Il cazzo aveva raggiungo la sua massima grandezza, era duro come l�acciaio e penetrante come la punta di un trapano. Scivolava dentro la calda figa di mia nipote, impregnandosi dei suoi umori. Alla luce del sole, brillava come una grossa biscia bagnata dal ruscello. Vederlo duro e possente che si infilava nella figa di Elisabetta era uno spettacolo sublime, da lasciarmi senza fiato.Ad un tratto vedo Vittorio che tira fuori il suo cazzo ed inizia a menarlo freneticamente fino a farlo sborrare con copiosi schizzi, che finiscono sulla schiena di Anna. Ero talmente concentrato a vedere quella scena che non mi accorsi che, nello stesso istante, stavo riempiendo di sborra l�utero di mia nipote Elisabetta. Incosciente o no, senza badare alle conseguenze attaccato come una morsa ai suoi fianchi, diedi dei colpi in sequenza, devastanti.�AAAAAAAAaaaaaaaaa siiiiiiiiiiiiiii nonnooooooooooo mmmm sto impazzendoooooo�Vengoooooooooo principessaaaaaaaaaaaaa mmmmmmmmmMi fermai dentro di lei, tenendo il cazzo interamente in profondità. Le inondai la figa di sborra, fino all�ultima goccia.Dopo alcuni minuti, Elisabetta, evitando il mio sguardo, si tira su le mutande e scappa via, lasciandomi con il cazzo moscio, ancora sporco di sperma, che colava a gocce sul terreno. Intanto Vittorio e Anna si erano dileguati.Mi sedetti per terra, con la ...
    ... schiena appoggiata al tronco, a riflettere su quello che era successo. Ancora stentavo a credere. Ero reduce da una grandiosa scopata con mia nipote, ne sentivo ancora gli effetti devastanti ed il corpo era ancora scosso dai brividi.Rimasi lì ancora un quarto d�ora abbondante. La mente mi girava come una giostra, sembrava di correre come un folle sulle montagne russe.Ripensando a quello che era successo, mi ritrovai nuovamente in uno stato di eccitazione. Le sensazioni provate con Elisabetta erano state straordinarie.Un rapporto incestuoso, mi parve un�esperienza unica, che solo a pensarci mi faceva venire la pelle d�oca. La mente ancora vagava tra le natiche candide di Elisabetta, mi era difficile staccarmi da quell�immagine conturbante. Ad un tratto la quiete del bosco viene rotto da un urlo.�Papà! Dove sei?Mi abbottonai velocemente la patta dei pantaloni, alzai la testa e da dietro il cespuglio vidi spuntare la testa di Anna.�Papà! Ti senti bene?�Mai stato meglio in vita mia!�La mamma ti sta cercando! Vieni altrimenti comincia a preoccuparsi!�Aspetta! Che fretta! Siediti un momento qui! Ho voglia di fare una chiacchierata con te! è tanto che noi due non parliamo!Anna indossava una canotta nera, senza reggiseno, ed una gonna verde di catone, stretta attorno ai fianchi con un elastico interno. La gonna era molto larga. Si sedette e parte della gonna si ficcò tra le cosce, scoprendo le ginocchia e parte della coscia.La pelle era chiara come la neve. Quell�estate non era andata ...
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