1. Come è iniziato tutto


    Data: 22/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: bosoneX, Fonte: Annunci69

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    Ma era un cazzo vero e volevo scoprirne i segreti.
    
    Ad un certo punto il pancione si spostò, spinse via la testa e le mie mani dal suo cazzo con un colpo secco e violento della mano.
    
    Mi spinse la testa verso terra con decisione rimettendomi a quattro zampe, girò dietro di me e mi penetrò con un colpo solo!
    
    IL DOLORE, TERRIBILE, ARRIVO’ FINO AL CERVELLO. Mi sembrava mi avessero spaccato in due e volevo solo far uscire quella “cosa durissima” da dentro di me! Avevo le lacrime agli occhi ma non riuscivo a gridare, forse ancora la paura o non saprei cos’altro!
    
    Ma mi tenne fermo e restò piantato in me per istanti che mi sembrarono eterni.
    
    Dopo qualche istante (minuto?) iniziò a muoversi su e giù con forza.
    
    Il momento terribile era quando arrivava in fondo, dove il cazzo era così grosso che mi sentivo ogni volta lacerare.
    
    Non mi ero mai dilatato tanto masturbandomi a casa, al massimo con oggetti del diametro del mio pene duro, perchè avevo paura di rovinarmi lo sfintere e non tenere poi più bene le feci… (che stupidata, vero?)
    
    Dopo una ventina di colpi venne dentro di me, ma lo sentii solo perchè scorreva tutto meglio e il dolore era diminuito.
    
    Incredibile ma vero: nel frattempo il mio cazzo era rimasto durissimo nonostante il dolore provato dietro, come se fosse un dolore sempre desiderato (l’ho capito tanto tempo dopo ripensandoci. Ero diventato “femmina” ed ero stato “usato”) !
    
    L’altro contadino guardava, continuava a darmi ...
    ... colpetti sul sesso con il manico del suo forcone ma non faceva nulla.
    
    Il tipo grosso aprì la porta della mia auto, trovò la bottiglia dell’acqua e le mie mutande, mi versò dell’acqua sul culo, mi pulì con le mutande, che buttò poi nella siepe, e mi fece segno di alzarmi.
    
    Mi fecero sedere in auto al posto di guida, così, nudo in reggicalze, misero i forconi nella siepe e montarono in auto.
    
    In italiano quasi perfetto (lasciandomi a bocca aperta, ma in fin dei coni eravamo vicini al confine) mi dissero di partire e di mettermi in strada.
    
    La paura era ancora più grande ora!
    
    La vergogna di essere visto così svestito ancora di più!
    
    Mi dissero che solo loro potevano vedermi dal petto in giù visto che le altre auto che avremmo incrociato non potevano vedere in basso. Sembravo solo uno che all’inizio dell’estate guidava a torso nudo.
    
    Era il tramonto, e la paura che provavo dentro era tanta perché sembrava che neppure sfogandosi sessualmente si fossero tranquillizzati! Il tipo magro dal sedile dietro mi palpava le tette!
    
    Mi fecero dirigere verso una casa, piccola, molto modesta e semplice con una piccola stalla accanto (poco più di una tettoia di lamiere).
    
    Il posto era isolato.
    
    Scesi dall’auto mi chiesero di entrare, con gentilezza come se tutto fosse cambiato!
    
    Ero nudo, sconvolto, in un posto sconosciuto, impaurito!
    
    Entrai dentro seguito da loro, tutto odorava di stalla, di vacche!
    
    Una stanzetta con un tavolo in formica e quattro sedie impagliate, un ...
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