1. Consapevole depravazione


    Data: 23/05/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: mastro di chiavi

    Non ricordavo nemmeno più dove era finito il testo originale ( quello non pubblicato per intero per ritegno). Stanco dell’insistenza con cui mi viene chiesto da numerosi utenti pubblico la versione definitiva così com’è senza censura anche nelle parti oltre le righe di tutti i temi a sfondo sessuale anche i meno comuni anche se il racconto finisce col privilegiare la componente esibizionistica di quella coppia e della lenta trasformazione di lei in una schiavetta docile e sempre più sottomessa anche quando ritornò a casa. Buona lettura Le nostre prime vacanze su un’isola greca le abbiamo scelte per puro caso. Due settimane a Creta sembravano un azzardo, ma il rischio della monotonia l’avremmo ben presto superato. Anna è splendida con i suoi 45 anni. Siamo sposati da 15 anni e sono innamoratissimo di lei. Ottima intesa la nostra sotto l’aspetto sessuale , magari estremamente tradizionale ma andava bene così. Andava fino a quell’estate, meglio fino a quella nostra settimana di vacanza a Hersonissos, Creta. Forse l’ambiente ma guardandomi intorno mi stavo accorgendo che Anna si vestiva in modo un po’ troppo cittadino per essere in vacanza al mare. Non so come spiegarmi, mancava di quel qualcosa che potesse permetterle di far esplodere la sua femminilità. Non che in città fosse diverso. Così poco alla volta iniziò a rodermi dentro il tarlo di poterla ammirare non più come mia moglie ma come l’amante che ogni uomo vorrebbe portarsi dietro con in più quell’emozione-eccitazione ...
    ... di vederla trasformata in quello che la quotidianità , il lavoro, le amicizie non avrebbero mai potuto immaginare. Già il lavoro e le amicizie. Anna laurea in farmacia lavora in una farmacia comunale che gestisce da anni. Io faccio il veterinario in una zona agricola . Entrambi quindi ampiamente conosciuti. Così quella voglia già accesa che covava sotto la cenere fece scattare la molla rientrando all’albergo verso fine serata, passando davanti ad una vetrina. Un abito scatenò la mia immaginazione. Fucsia, optical, di strech, spalle scoperte e orlo della gonna tagliato in obliquo per cui un margine arrivava di poco sotto il ginocchio e l’altro a mezza coscia. “perché non te lo compri?” la mia domanda “come copricostume non certo per uscire” La sua risposta era già la fine di un discorso.”provalo almeno, mi piacerebbe vedere come ti sta”. Vincere la sua titubanza ad entrare nel negozio fu già un’impresa quasi dovetti lottare quando si accorse che il negozio era una sorta di esposizione di abiti decisamente azzardati e che quello esposto sembrava, al contrario delle apparenze, un abito da educande. I commessi erano due signori anziani e stranamente italiani. Con qualche difficoltà riuscii comunque a provare l’abito. Mi chiamò chiusa nel camerino. Era stupenda. Dietro di me il commesso spalancò la tendina. Quel blitz la prese alla sprovvista. Invitata ad uscire non potè rifiutarsi. Il commesso le esprimeva mille complimenti. Che con quell’abito avrebbe riscosso uno strepitoso ...
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