1. Maurina


    Data: 27/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    La lettera di mio padre giunse dieci giorni prima di Pasqua. Diceva, in sintesi, che con grande rammarico affari urgenti e improcrastinabili gli impedivano di trascorrere con me le vicine vacanze. Sarei rimasto in collegio, dunque; una separata lettera all'amministrazione recava l'assegno con la cifra extra che in questi casi ricompensava l'istituto per il sacrificio di sobbarcarsi il mantenimento di un ospite che avrebbe dovuto trovarsi altrove. Se rimasi deluso o no, non saprei dirlo, è certo che mi rassegnai presto. Gli altri facevano progetti per l'imminente partenza, parlando delle città o delle ville al mare o in campagna dove si sarebbero divertiti un mondo. In collegio saremmo rimasti solo in due: io e Maurina. Il direttore era un uomo cresciuto più in larghezza che in altezza, con più peli sopra le labbra, dovuti a dei baffoni, che su tutto il cranio. Era molto orgoglioso dell'istituzione di cui era a capo; la lapide posta accanto al cancello d'ingresso diceva che il collegio era stato fondato nel lontano 1879. Intere generazioni avevano studiato in quelle aule e nell'anticamera della direzione si potevano ammirare i ritratti degli alunni più illustri: due o tre generali, due o tre ministri, due o tre vescovi, due o tre scienziati, persino un poeta. I generali avevano perso quasi tutte le battaglie, i ministri erano stati dimenticati da tutti, i vescovi non erano mai diventati cardinali, gli scienziati se ne erano andati in America e il poeta, dopo essere stato ...
    ... candidato al Nobel da vivo, ora, da morto, non veniva più letto da nessuno. Ogni anno, nel discorso inaugurale, il direttore ripeteva la solita storia: qui si forgia la classe dirigente del paese. Non so quanto il paese ne fosse grato al collegio, sicuramente, anno dopo anno, i risultati dell'educazione che vi si riceveva non erano proporzionali alle rette che i parenti pagavano e che, si diceva, forgiavano soprattutto il conto personale del direttore. Il livello degli insegnanti era sempre più scadente; le strutture, soprattutto quelle sportive, fatiscenti; il personale di servizio latitante e lavativo; il vitto consisteva la metà delle volte negli avanzi del giorno prima. Nonostante tutto, per il prestigio del nome della scuola, si faceva ancora a gomitate per iscrivere i propri figli. Gli alunni erano i classici ragazzi per male delle buone famiglie. Viziosi e viziati, prepotenti e vigliacchi, egoisti e volgari, si preparavano a diventare i futuri pilastri della società. Coloro che sarebbero diventati giuristi e giudici, politici e militari, imparavano a rispettare le regole cominciando con il violare quelle del collegio. Fumo e alcool di nascosto, giornaletti pornografici, i vasi delle piante rigogliose che abbellivano i corridoi, innaffiati e concimati con le secrezioni dei corpi adolescenziali: tutto questo era solo goliardia rispetto al peggio che accadeva: sopraffazioni, violenze, prepotenze in particolare contro le matricole. Mentre passeggiavo in cortile tormentando con ...
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