1. Maurina


    Data: 27/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... chi ancora le aveva. "E adesso pisciategli addosso!", ordinarono i triumviri quando Maurina ebbe soddisfatto anche l'ultimo cliente. Mi allontanai disgustato. Uno dopo l'altro andarono via tutti. La mattina del giovedì santo partirono gli ultimi e restammo solo noi. Il poco personale rimasto ci trattava sgarbatamente, infastidito dalla nostra presenza che impediva l'ozio assoluto, anche se non è che dessimo chissà quale daffare e oltre tutto ci davano da mangiare intrugli di dubbia provenienza o avanzi della tavola del direttore. A badare a noi c'era il vecchio professore Cavallo, insegnante di storia e geografia, che restava sempre al collegio perché non aveva nessuno al mondo. Era mezzo cieco e mezzo sordo e per quel poco che gli davamo da fare avrebbe anche potuto esserlo del tutto. Facevamo i compiti per le vacanze oppure leggevamo qualche romanzo preso a prestito dalla biblioteca della scuola, ciascuno per conto suo perché io non rivolgevo mai la parola al mio compagno. Lui tentava timidamente qualche approccio, senza successo. La notte eravamo come persi nell'enorme camerata, ai lati opposti per giunta. La seconda notte venne a infilarsi nel letto accanto al mio, lanciandomi un'occhiata quasi di scusa. Fui costretto, mio malgrado, a parlargli. "Quello è il letto di Tedesco, se scopre che hai dormito lì, quando torna ti gonfia." Tedesco era un altro brutto tipo e nella gerarchia dei ras veniva subito dopo il triumvirato. "Cambierò le lenzuola con il mio e glielo ...
    ... rifarò preciso", rispose Maurina, lieto che finalmente avessi rotto il silenzio. La mattina dopo mi gironzolava sempre intorno, seguendomi ovunque andassi, finché, spazientito, gli chiesi se avesse intenzione di venirmi dietro anche in bagno. "Non fare così", mi supplicò, "sei il più cattivo con me." "Io? Chi ti ha mai fatto niente?" "Appunto, tu mi disprezzi, si vede che ti faccio schifo, sei l'unico che non mi abbia mai toccato. Io, invece..." "Cosa?" "Niente, ma non mi guardare così, mi fai paura, mi fai più paura degli altri." Eravamo in biblioteca, scorrevo con lo sguardo quella parte della libreria coperta da una vetrina chiusa a chiave, piena di libri proibiti di cui potevo solo leggere i titoli. "Tu pensi che a me faccia piacere quello che mi fanno, vero? Se non mi costringessero mi piacerebbe, lo ammetto, in fondo mi piace quando si eccitano..." "Non mi interessa, sai. Stai lontano." Nella biblioteca c'era uno scheletro di plastica, portato lì dal laboratorio scientifico, in fase di ristrutturazione. Maurina iniziò a giocare oscenamente con quell'aggeggio, traendone un grande divertimento. Decisi di ignorarlo e mi sedetti a leggere i consunti volumi di un'enciclopedia in voga tanti anni prima. La notte faceva caldo, era stata una giornata d'aprile insolitamente torrida. Nel semibuio della camerata si scorgevano sulle pareti le ombre degli alberi del giardino e i raggi lunari che illuminavano debolmente le finestre. "Dormi?", chiese Maurina dal suo letto. Non risposi. ...
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