1. Maurina


    Data: 27/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... le mani la lettera di mio padre ormai ridotta a una palla, vidi il solito crocchio dei ras, come venivano chiamati i più forti e soverchiatori della scuola. Risate sguaiate e versi osceni si alternavano mentre uno di loro faceva da vedetta per avvisare dell'arrivo di un insegnante o un inserviente. "Che succede?" chiesi a Ernesto, un ragazzo occhialuto, impegnato nella lettura di uno dei suoi noiosi libri di storia. Senza nemmeno distogliere i quattro occhi dal libro, rispose: "Maurina." Stavano sottoponendo Maurina a una delle numerose penitenze che dall'inizio dell'anno gli propinavano. La sua colpa era stata di avere fatto la spia su due compagni che fumavano e bevevano di nascosto e che, a causa sua, erano stati puniti. Il consiglio dei ras aveva deciso, all'unanimità, che il castigo che meritava era di essere trattato come una ragazza, in tutti i sensi. Già quell'assurdo nome, Maurino, non Mauro o Maurizio, ma proprio Maurino, si prestava all'ironia che fu ancora più facile trasformandolo in Maurina. Era un ragazzo tra i più bassi, biondo, bellino, senza peli, con delle gambe piene e lisce, un sedere rotondo e visto di spalle sembrava davvero una ragazza. Dal momento in cui fu decisa la punizione tutti avevano il diritto di toccarlo nelle parti intime o di chiamarlo nei modi più indecenti. I più scatenati contro di lui erano i membri del cosiddetto triumvirato, i tre ras che per potenza e prestigio di famiglia e di forza fisica sopravanzavano gli altri. Carlo, detto ...
    ... Cazzone (ma era meglio non chiamarlo così a tu per tu), prese la simpatica abitudine di scorreggiargli in faccia quando gli veniva l'ispirazione intestinale; Andrea, detto Fuhrer per le sue simpatie nazi, ne faceva il suo schiavetto personale, ordinandogli, tra l'altro, di fargli da posacenere con le mani o con la bocca quando fumava; Giorgio, poi, era diventato il suo amante e magnaccia. Se qualcuno voleva usufruire delle prestazioni di Maurina doveva rivolgersi a lui che stabiliva il prezzo. Se Carlo e Andrea erano, in fondo, solo due sbruffoni senza sostanza, Giorgio sapeva essere di una crudeltà e di un cinismo spaventosi. Quando un ragazzo tornò a scuola dopo la morte della madre e piangeva da solo nel cortile, lui gli disse:" Che piangi? C'è una puttana in meno sulla terra." Il ragazzo gli saltò addosso ma lui lo atterrò e gli spezzò un braccio; mentre quello piangeva e aspettava di essere soccorso gli mormorò all'orecchio che lo avrebbe scannato se avesse parlato. Il ragazzo disse di essere caduto da solo e di questi incidenti ne capitavano parecchi. Quel giorno Maurina stava praticando sesso orale a ragazzi che avevano profumatamente pagato Giorgio e che la chiamavano Manuela. Questo era il nome della figlia del direttore, una ragazza alta, bella e impossibile da raggiungere, sogno erotico di tutti noi. Alcuni dicevano che non avrebbero schifato nemmeno la madre, sebbene sfiorita; il suo sorriso dolce e buono era la cosa che ricordava maggiormente le madri lontane, per ...
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